Lombardia

Indagati, condannati, prescritti

Cinisello Balsamo, uninominale Camera – Jari Colla (centrodestra)
Imputato nel processo per i rimborsi della Regione Lombardia. Messo sotto inchiesta anche dalla Corte dei Conti, ha restituito alla Regione 37mila euro

Legnano, uninominale Camera – Massimo Garavaglia (centrodestra)
Assessore leghista nella giunta Maroni. Imputato per turbativa d’asta su una gara per dializzati, indagato per falsa testimonianza al processo Zambetti sui rapporti tra politica e ‘ndrangheta

Mantova, uninominale Camera – Andrea Dara (centrodestra)
Vicesindaco e assessore alla legalità di Castiglione delle Stiviere, condannato nel 2008 da Corte d’Appello di Brescia per guida in stato d’ebrezza

Abbiategrasso, uninominale Camera – Michela Vittoria Brambilla (centrodestra)
Deputata uscente, indagata a Lecco per il crac dell’azienda di famiglia, un buco da 40 milioni di euro

Legnano, uninominale Senato – Salvatore Sciascia (centrodestra)
Senatore uscente, condannato in via definitiva a 2 anni per le tangenti Fininvest (era responsabile dei servizi fiscali della società). Posto “blindato” su ordine di Berlusconi.

Varese-Como-Lecco, plurinominale Camera – Umberto Bossi (Lega)
Condannato in primo grado a 2 anni e 3 mesi per aver usato i rimborsi elettorali della Lega

Milano Nord-Est, plurinominale Camera – Antonella Soldo (PiùEuropa)
Indagata per istigazione a delinquere per il corso sulla coltivazione della cannabis. Si tratta di un reato “politico” perché fa parte delle battaglie storiche dei Radicali ai quali la Soldo appartiene.

Milano Sud-Ovest, plurinominale Camera – Fabrizio Cecchetti (Lega)
Consigliere regionale, imputato per i rimborsi della Regione Lombardia. Condannato dalla Corte dei Conti: ha ridato 49mila euro

Sondrio-Como-Lecco, plurinominale Camera – Licia Ronzulli (Forza Italia)
Ai festini di villa Certosa, secondo Barbara Montereale, “smistava le ragazze nelle varie stanze”. L’ex berlusconiano Mantovani: “B. mi disse di farla eleggere in Europa. Le portai 40mila preferenze”. Indagata per falsa testimonianza nel processo Ruby ter.

Sondrio-Como-Lecco, plurinominale Camera – Luca Gaffuri (Pd)
Imputato nel processo sui rimborsi della Regione Lombardia. Con la Corte dei Conti ha chiuso i conti versando 25mila euro

Cremona-Manvota, plurinominale Camera – Paolo Alli (Civica Popolare)
Imputato per tentato abuso d’ufficio nel processo sulla sanità lombarda in cui è imputato anche l’ex presidente della Lombardia Roberto Formigoni, di cui era il braccio destro di Formigoni. Ciononostante si candida col centrosinistra

Pavia-Cremona-Mantova, plurinominale Senato – Giancarlo Serafini (Forza Italia)
Senatore uscente, ex capo carpentiere della Edilnord di Berlusconi a Milano 2 negli anni Settanta e Ottanta. Ha patteggiato una pena per corruzione

Sesto San Giovanni, plurinominale Senato – Paolo Romani (Forza Italia)
Condanna definitiva a un anno e quattro mesi per peculato: da assessore a Monza faceva usare il cellulare alla figlia, per una spesa di oltre 9mila euro. La Corte d’Appello deve solo ricalcolare la pena

Milano, Monza-Brianza e Brescia-Bergamo, plurinominali Senato – Roberto Formigoni (Noi con l’Italia)
Condannato in primo grado a 6 anni e interdetto dai pubblici uffici per corruzione: si faceva pagare viaggi e vacanze in cambio garantiva rimborsi a San Raffaele e Fondazione Maugeri

Voltagabbana

Rozzano, uninominali Camera – Angelo Capelli (centrosinistra)
Consigliere regionale uscente eletto con il Pdl, ciellino, nella maggioranza che ha sostenuto Maroni, ha lasciato Alternativa Popolare nel gennaio 2018. Ora corre col centrosinistra. Corre anche nel proporzionale nel collegio Milano Nord-Est nelle liste di Civica Popolare.

Varese-Busto Arsizio, plurinominale Camera – Maurizio Bernardo (Pd)
Ex berlusconiano di ferro, in Forza Italia dal 1994, assessore con Formigoni. A luglio 2017 passa al Pd e dichiara: “Renzi mi piace troppo”

Hanno detto, hanno fatto

Milano 3, uninominale Camera – Alessandro Morelli (centrodestra)
Pubblicò sulla propria bacheca facebook una foto con questo commento: “Gay e pedofilo. Vendola… ‘Sono pronto a fare la mamma’”.

Milano 5, uninominale Camera – Igor Iezzi (centrodestra)
Si è distinto per aver difeso la candidatura in municipio 8 del neofascista Stefano Pavesi, simpatizzante di Lealtà e azione. Ha anche partecipato a iniziative dell’organizzazione neofascista

Merate, uninominale Camera – Maurizio Lupi (centrodestra)
Non fu mai indagato, ma si dimise da ministro perché coinvolto nello scandalo sugli appalti pilotati nelle grandi opere. Tuttavia è certo che sia lui sia il figlio ricevettero regali (tra cui un Rolex) da un imprenditore che riceveva appalti nel settore del ministero guidato dallo stesso Lupi.

Milano 2, uninominale Senato – Maria Cristina Cantù (centrodestra)
Ex assessore in Regione in quota Lega, fece assumere al Pirellone l’allora compagna di Salvini

Milano 4, uninominale Camera – Paola Carinelli (M5s)
E’ candidata al primo posto del listino bloccato nonostante non sia residente in quel collegio, grazie a una interpretazione delle regole M5s contestata da una parte degli attivisti. Compagna di Vito Crimi tra coloro che hanno applicato il regolamento anche lui candidato. Entrambi sono parlamentari uscenti.

Milano Nord-Est, plurinominale Camera – Pietro Tatarella (Forza Italia)
L’uomo delle consulenze pubbliche (housing sociale, cooperazione internazionale e fiere).

Monza, uninominale Senato – Stefania Craxi (centrodestra)
Nel 2012 abbandona Berlusconi con queste parole: “Il centrodestra non esiste più e Silvio non se n’è accorto”. Ha cambiato idea

Pavia-Oltrepo, uninominale Camera – Alessandro Cattaneo (centrodestra)
Ex sindaco di Pavia, nel 2015 a Sedriano (primo comune lombardo sciolto per mafia) dice: “Il vero problema non è la mafia, ma quelli dell’antimafia”. Corre anche nel listino del proporzionale nello stesso collegio.

Milano Sud-Ovest, plurinominale Camera – Lucrezia Mantovani (Fratelli d’Italia)
Mai un giorno di militanza politica. Figlia di Mario Mantovani, ex vicegovernatore lombardo inquisito per corruzione, concussione, turbativa d’asta, abuso d’ufficio, peculato, false fatture

Milano Sud-Ovest, plurinominale Camera – Roberto Lavarini Jonghi (Fratelli d’Italia)
Elogiatore del fascismo. Definì così il Ventennio mussoliniano: “Tranne qualche sana manganellata e qualche bicchierino di olio di ricino non è mai successo nulla”

Cremona-Mantova, plurinominale Camera – Matteo Pinciroli (Civica Popolare)
Imprenditore nel Milanese, dichiara fallimento e sparisce senza pagare i debiti. Si candida lontano dal suo territorio di residenza, dove tutti lo cercano. Invano

Bergamo-Brescia, plurinominale Senato – Daisy Pirovano (Lega)
Sindaco di Misano Gera d’Adda, chiede alla Svizzera se il suo Comune di 3mila abitanti può diventare un’enclave. La Lega, con la guida di Matteo Salvini, ha avuto una svolta sovranista

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