L’Olanda sceglie il lockdown totale, la Danimarca solo parziale. Ma c’è anche chi – come il premier inglese Boris Johnson – si rifiuta di mettere in campo qualsiasi restrizione prima delle feste, pur dovendo fare i conti con oltre centomila casi al giorno. Gli Stati europei reagiscono alla nuova minaccia del Covid in ordine sparso. Sette Paesi (Portogallo, Grecia, Cipro, Austria, Irlanda, Lettonia, Svezia) hanno imitato l’Italia imponendo l’obbligo di tampone a chi entra nel Paese (anche dall’Ue), ma in pochi hanno potenziato il green pass riservandolo ai soli vaccinati: lo hanno fatto l’Italia e l’Austria (il Paese più severo in assoluto), mentre la Francia introdurrà la nuova regola da gennaio. In Spagna, invece, il certificato continua a essere richiesto solo a livello regionale e per gli arrivi dall’estero. In attesa delle scelte del governo italiano, ecco le misure adottate nel resto d’Europa.

Paesi Bassi: tutto chiuso fino (almeno) a metà gennaio Quello olandese è il primo governo ad aver scelto il ritorno al lockdown generalizzato. Dal 19 dicembre e fino almeno al 14 gennaio tutti gli esercizi commerciali non essenziali rimarranno chiusi (con bar e ristoranti aperti solo per delivery e take-away) mentre quelli di prima necessità come supermercati e farmacie potranno restare aperti fino alle 20, garantendo cinque metri quadrati di spazio a ogni cliente. Anche le scuole chiudono e non riapriranno almeno fino al 9 gennaio (la decisione è prevista per il 3). In ciascuna abitazione sarà permesso ricevere non più di due visitatori al giorno (e non è permesso visitarne più di una per giornata), con l’eccezione del 23, 24 e 25 dicembre, date in cui gli ospiti ammessi salgono a quattro. All’aperto è vietato riunirsi in gruppi di più di due persone, con l’esclusione dei conviventi.

Danimarca: stretta su cinema, teatri e museiDa domenica e fino al prossimo 17 gennaio il Paese scandinavo è entrato in lockdown parziale, con la chiusura di teatri, cinema, musei, parchi divertimento e centri congressi, il divieto di servire bevande alcoliche dalle 22 alle 5 e l’obbligo di chiusura dei locali di ristorazione alle 23. La mascherina diventa obbligatoria in tutti gli esercizi aperti al pubblico ed entrano in vigore limiti alla capienza dei locali. La prima ministra Mette Frederiksen ha spiegato di aver potuto evitare di imporre limiti al diritto di riunione – come era avvenuto durante le precedenti ondate – grazie all’effetto di contenimento dei vaccini. Il 5 gennaio è in programma una riunione del Comitato scientifico che valuterà l’opportunità di prolungare le misure dopo la scadenza fissata.

Inghilterra: la scienza chiede misure, Johnson rimanda a dopo Natale – Nel Regno Unito che supera i centomila contagi al giorno (di cui la gran parte dovuti a Omicron) le restrizioni sono ancora quelle blande del “Plan B”. Dal 15 dicembre in Inghilterra il NHS Covid pass (che prova vaccinazione, guarigione o tampone negativo) è obbligatorio solo per accedere a discoteche, night club e sale da ballo, nonché agli eventi indoor con più di 500 partecipanti in piedi (come concerti o grandi ricevimenti) e a quelli outdoor con più di 4mila partecipanti in piedi (come i festival musicali). I consulenti scientifici del governo hanno messo in guardia Boris Johnson sul rischio di arrivare a 10mila ricoveri al giorno senza un passaggio al “Plan C” (che impone l’obbligo di mascherina e pass per accedere a tutti i locali al chiuso) prima di Natale: il premier però è intenzionato a rimandare qualsiasi restrizione – incluso un eventuale lockdown – a dopo le feste, anche se lunedì il sindaco di Londra Sadiq Khan ha cancellato tutti gli eventi per il nuovo anno nella capitale. Qualche passo in più hanno già fatto la Scozia e il Galles: in entrambi i Paesi gli stadi tornano a porte chiuse, mentre il governo di Edimburgo ha annullato il tradizionale Capodanno di Hogmanay e fissato un limite di presenze per locali notturni ed eventi.

Francia: da gennaio arriva il super pass – Il primo ministro Jean Castex ha annunciato una legge, in arrivo a gennaio, per trasformare il pass sanitaire – necessario tra l’altro per accedere a bar e ristoranti, trasporti interregionali, strutture sanitarie e centri commerciali – in un pass vaccinal scaricabile solo da chi ha completato il ciclo di immunizzazione. Per ottenerlo non basterà più il tampone molecolare o antigenico negativo (la cui durata in Francia è comunque di sole 24 ore), mentre è ancora incerto se varrà la guarigione nei sei mesi precedenti. Il capo del governo ha anche imposto ai Comuni di annullare i festeggiamenti per il nuovo anno, compresi i fuochi d’artificio in programma sugli Champs-Elysées a Parigi. Per scoraggiare gli affollamenti, durante la notte di San Silvestro sarà vietata anche la consumazione di alcol in strada.

Spagna: torna l’obbligo di mascherine all’aperto – A fronte del nuovo record assoluto di contagi (49.823 nella giornata di mercoledì) e di un’impennata dell’incidenza del virus – arrivata a 695 casi per 100mila abitanti negli ultimi 14 giorni – il premier Pedro Sánchez ha scelto di reintrodurre l’obbligo di mascherina anche all’aperto. A livello regionale, però, sono già state imposte altre limitazioni: la Catalogna ha introdotto coprifuoco e limitazioni alle riunioni e agli orari dei negozi, i Paesi Baschi si preparano ad adottare misure simili. A livello nazionale, il green pass (pasaporte Covid) è finora richiesto solo per i viaggiatori in arrivo dall’estero: dopo i dinieghi arrivati la scorsa estate, però, le singole Comunità autonome hanno ottenuto dai rispettivi Tribunali superiori di giustizia l’autorizzazione a imporre il certificato per l’accesso ad alcuni luoghi. In Catalogna, ad esempio, è richiesto nei locali notturni, alle feste e negli alberghi, in Galizia negli ospedali, nei Paesi Baschi nei ristoranti.

Austria: si entra solo con tre dosi, ristoranti chiusi alle 22 – Come drastica misura anti-Omicron, da lunedì 20 dicembre potrà entrare in Austria senza restrizioni solo chi ha già ricevuto la terza dose di vaccino. Inoltre, a partire dal 27 dicembre tutti i locali di ristorazione dovrenno chiudere alle 22, il che renderà impossibile i cenoni di capodanno fuori casa. Dal 22 novembre al 12 dicembre era stato in vigore un lockdown nazionale che ha avuto come risultato un crollo dell’incidenza settimanale, da oltre 1.100 casi per 100mila abitanti a meno di 300. Per chi è vaccinato o guarito dal Covid (ma non per i tamponati) dopo il lockdown hanno riaperto ristoranti, hotel, teatri e cinema, con l’obbligo di indossare sempre la mascherina FFP2. Dal 1° febbraio 2022 l’Austria diventerà inoltre il primo Stato dell’Unione europea a imporre l’obbligo vaccinale generalizzato, che avrà durata di due anni e prevederà multe fino a 3.600 euro per i trasgressori.

Germania: vietati i gruppi sopra le dieci persone – Dopo un incontro con i rappresentanti dei Länder, il neo-cancelliere Olaf Scholz ha annunciato in conferenza stampa le restrizioni che entreranno in vigore dal 28 dicembre. Tutti gli over 14 – inclusi vaccinati e guariti – non potranno riunirsi in gruppi superiori a dieci persone, nemmeno a Capodanno. Tutte le manifestazioni di portata nazionale, in primo luogo le partite di calcio, si potranno svolgere soltanto senza pubblico, mentre club e discoteche rimarranno chiusi. Continua a valere anche il lockdown di fatto per i non vaccinati, che non possono accedere a negozi – tranne alimentari e farmacie – cinema, teatri e ristoranti. Sul luogo di lavoro e sui mezzi pubblici, come in Italia, vale invece il green pass “base” che comprende anche un tampone negativo effettuato entro le 24 ore precedenti.

Belgio: chiusi cinema e teatri, stop agli eventi indoor – Il premier Alexander De Croo ha annunciato le nuove misure mercoledì: a partire dal 26 dicembre in Belgio chiuderanno i cinema, i teatri e le sale concerto. Vietati gli eventi al chiuso con più di duecento partecipanti (anche se seduti) e stop al pubblico alle manifestazioni sportive. Non saranno ammesse nemmeno le manifestazioni che si svolgono sotto tendoni, come i mercatini o le fiere natalizie. Anche per gli eventi all’aperto, se i partecipanti sono più di cento gli organizzatori dovranno predisporre percorsi a senso unico, con ingressi e uscite separati. Nei negozi non si potrà entrare in più di due persone e ogni cliente dovrà avere a disposizione dieci metri quadri di spazio. Il lavoro a distanza resta obbligatorio per quattro giorni alla settimana.

Portogallo: obbligo di lavoro da casa, tampone per le feste di Capodanno – Di fronte all’avanzata di Omicron, il governo di António Costa ha anticipato le misure che aveva in programma di adottare a gennaio. Dal 25 dicembre chiudono locali notturni e discoteche, il telelavoro diventa obbligatorio fino almeno al 9 gennaio. La notte di Capodanno servirà un tampone negativo per accedere ai ristoranti, ai casinò e alle feste di piazza, non ci si potrà radunare in più di dieci e sarà vietato il consumo di alcolici in pubblico. Già adesso i locali notturni sono accessibili soltanto con un tampone negativo o un certificato di guarigione, anche per chi è già vaccinato.

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