“Sai contare? Sai camminare? E contare e camminare insieme lo sai fare? E allora conta e cammina: uno, due, tre, quattro, cinque…novanta, novantuno…novantanove, cento”. Chissà quante volte nella nostra testa abbiamo fatto quei cento passi che dividevano la casa di Peppino Impastato da quella del boss di Cinisi, Tano Badalamenti, condannato nel 2002 all’ergastolo per l’uccisione del giovane giornalista e militante. Oggi a 39 anni da quel nove maggio del 1978 in cui Peppino venne ucciso dalla mafia nell’indifferenza degli italiani che proprio quel giorno piangevano anche la morte del presidente della Dc Aldo Moro, torniamo in cinque luoghi “sacri”, necessari per conoscere chi era e cosa è accaduto a Peppino Impastato.