“Sistema Sorrento”, fu il consigliere del Pd Ivan Gargiulo a denunciare. Mentre i dem avevano un assessore in giunta

C’erano due Pd a Sorrento, uno di opposizione e uno di governo. C’era un Pd che in consiglio comunale denunciava sospetti sugli appalti. E c’era un Pd che in giunta sedeva al tavolo del sindaco Massimo Coppola ad approvare (in buona fede) le delibere propedeutiche a quegli appalti. Gare e affidamenti intorno ai quali, secondo la Procura di Torre Annunziata guidata da Nunzio Fragliasso, è stata affettata la torta delle tangenti. Le decine di migliaia di euro ritrovati a casa e nelle tasche del primo cittadino, e nel biliardo del suo fiduciario del casertano, Raffaele Guida detto ‘Lello il Sensitivo’.
Ilfattoquotidiano.it è in grado di rivelare che fu il consigliere comunale del Pd Ivan Gargiulo a firmare l’esposto del 13.10.22 che ha dato il via alle indagini. Un report all’anticorruzione comunale – poi acquisito dai pm – sulle anomalie e irregolarità nelle procedure di almeno sei gare sulle quali i magistrati hanno ordinato le perquisizioni di chi le preparò e chi se le aggiudicò. Tra queste, quella relativa comunicazione del ‘Brand Sorrento’ e sulla promozione della risorsa mare, affidate alla ‘Comunicando’ dell’indagato Giuseppe Razzano, assistente della vice presidente dem del Parlamento Europeo Pina Picierno.
Questo avveniva mentre il Pd sorrentino, che faceva parte della coalizione guidata da Coppola alle amministrative 2020, aveva un assessore di riferimento in giunta. Lo è stata, per quattro anni, l’avvocato Rosa Persico, deleghe al condono ed edilizia privata, nonché socia di uno dei più prestigiosi e influenti studi amministrativisti della Campania, fondato dall’ex docente universitario ed ex sindaco di Sorrento Ferdinando Pinto.
Un anno fa Persico si è dimessa, e Coppola l’ha sostituita senza nemmeno consultare i dem. L’anomalia dei due Pd l’aveva risolta lui.
E sì, perché la questione del doppio Pd sorrentino – che in giunta approvava i bilanci sui quali in consiglio votata no – è stata ignorata dal Pd di Napoli. All’epoca era guidato dal segretario metropolitano Marco Sarracino, oggi componente della segreteria di Elly Schlein. Motivo? Forse lo scarso, scarsissimo peso dei dem della costiera nelle dinamiche politiche territoriali, e i pochissimi voti portati in dote al partito nelle elezioni sovracomunali. Quella ‘vittoria’ a Sorrento fu quasi casuale, frutto di dinamiche e spaccature del centrodestra locale irripetibili. E comunque i dem erano diluiti in un centrodestra travestito da liste civiche.