Era stato sorpreso fuori casa e intento a usare il cellulare dal’inviato di “Non è l’arena” (La7), Danilo Lupo, che lo aveva intervistato in merito alla circolare del Dap sulle scarcerazioni avvenute per l’emergenza covid. Si tratta del boss mafioso Gino Bontempo, a cui il giudice aveva concesso gli arresti domiciliari per motivi di salute.
Bontempo, accusato dalla procura di Messina di essere a capo della famiglia mafiosa dei Batanesi, storico clan di Tortorici, paese dei Nebrodi, è tornato in carcere, proprio perché ha palesemente violato gli obblighi di restare a casa.

I pm hanno chiesto e ottenuto dal gip l’inasprimento della misura cautelare imposta al boss, accusato anche di essere tra gli ideatori di una truffa milionaria all’Ue sui contributi agricoli messa a segno dal clan. I carabinieri del Ros gli hanno appena notificato la nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere.

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“Le mafie puntano ai soldi del Recovery. Alcune aree del Paese non riconoscono l’usura, sono assuefatte a clan e non denunciano più”

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Processo Aemilia 1992, ergastolo al boss Nicolino Grande Aracri. Assolti gli altri tre imputati

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