Il Paese dell’ “Airpocalypse”, storicamente vessato dall’inquinamento atmosferico e dallo smog, è tra quelli che più si stanno impegnando sul fronte dell’energia pulita: secondo un report dell’International Energy Agency, la Cina entro cinque anni sarà leader nell’utilizzo mondiale di energia rinnovabile. Pechino, forte di un’avanzata tecnologia in questo settore, ha investito moltissimo nelle rinnovabili, soprattutto nel fotovoltaico e nell’eolico: oggi il Paese del dragone è primo nel settore dell’energia solare, nonché il principale costruttore al mondo di sistemi energetici green. Dal 2014, sostiene un report del Centro Studi Internazionali, la Cina ha generato la stessa quantità di energia idroelettrica, solare ed eolica di Germania e Francia messe insieme. Lo scorso anno, Xi Jinping aveva dichiarato guerra alla spazzatura, smettendo di importare rifiuti da Australia, Stati Uniti ed Europa: solo nel 2016 sono stati smaltiti in Cina 203 milioni di tonnellate di materiali di scarto, soprattutto plastica. Ma anche le Filippine e la Malesia, che erano subentrate alla Cina come “discariche internazionali”, hanno rimandato al mittente container pieni di imballaggi usati, rifiuti elettrici e pannolini. La “spazzatura straniera” era un affare lucroso, ma non più sostenibile.

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Giornata Mondiale dell’Ambiente, ecco l’impietosa classifica dell’Onu senza i primi tre posti

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