Il presidente Donald Trump ha più volte ribadito di non credere al cambiamento climatico: oltre ad aver ritirato gli Stati Uniti dagli accordi di Parigi, ha portato avanti una politica di deregulation ambientale, smantellando le misure ‘verdi’ adottate dall’amministrazione Obama. Tra le ultime proposte, l’apertura alla costruzione di centrali elettriche alimentate a carbone di nuova generazione e il via libera alle esplorazioni petrolifere nelle aree naturali protette. Ma i democratici sono pronti a dare battaglia: a febbraio è stata presentata una risoluzione congressuale dalla deputata progressista Alexandria Ocasio-Cortez e dal senatore Ed Markey. Si tratta del cosiddetto Green New Deal, che vorrebbe velocizzare la transizione dall’economia del carbon fossile verso un sistema basato sulle fonti rinnovabili. Lo scopo è far sì che entro dieci anni il “100% dell’energia elettrica sia generata con fonti rinnovabili”. Il pacchetto di misure prevede anche investimenti massicci in nuove infrastrutture, nei veicoli elettrici e in nuove reti ferroviarie ad alta velocità. In California, uno degli Stati più virtuosi dal punto di vista ambientale, il governatore democratico Jerry Brown ha ratificato una legge approvata dal parlamento locale per produrre energia senza alcuna emissione di gas serra entro il 2045. Ma il governo federale si muove diversamente: l’ultima riunione del Consiglio Artico, in Finlandia, si è conclusa per la prima volta senza una dichiarazione condivisa contro il cambiamento climatico perché la delegazione degli Stati Uniti si è opposta alla formulazione proposta dagli altri Paesi.
Ambiente & Veleni
USA - 3/7
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- 19:59 - Ue: Meloni, 'intesa con von der Leyen? Ha vinto pragmatismo mamme'
Roma, 17 set. (Adnkronos) - Il segreto dietro l'intesa con Ursula von der leyen? "Io faccio quello che dico di solito e forse il vantaggio che ho è proprio che tutti sanno che non c'è trucco e non c'è inganno. Sono una persona leale, sono una persona pragmatica. Penso che alla fine forse è soprattutto un po' il pragmatismo delle mamme, se devo individuare una risposta". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a 'Cinque minuti', in onda questa sera su Rai1.
"Poi Ursula von der Leyen ha sette figli - prosegue -, io ne ho uno e quindi non sono competitiva su questo. Però alla fine penso che siamo tutte persone che lavorano soprattutto guardando al futuro, per i figli e su questo cerchiamo delle soluzioni pragmatiche".
- 19:56 - Ue: Meloni, 'Fitto supererà esame ma Italia sia compatta, ogni partito ha un peso'
Roma, 17 set. (Adnkronos) - "Se io devo guardare alla competenza, alla serietà di Raffaele Fitto, che è una persona stimata a 360 gradi anche in Europa, non ho dubbi che superi l'esame" del Parlamento Ue, "poi le altre dinamiche sono politiche. E lì chiaramente tutto diventa più complesso. Però, io dico questo, dipende da noi, dipende da quanto l'Italia riesce a muoversi compatta, perché noi dobbiamo ricordare che Raffaele Fitto non è il commissario di Fratelli d'Italia, il commissario del governo, è il commissario italiano. E poiché le forze politiche tutte hanno una loro influenza in Europa, in Europa fa la differenza la nostra compattezza". Così la premier Giorgia Meloni ospite di 'Cinque minuti', su Rai1.
"Faccio l'esempio - va avanti la presidente del Consiglio -: è una forza molto influente nel Parlamento europeo, il gruppo dei socialisti. Ora però nel gruppo dei socialisti la delegazione di maggioranza relativa, cioè quella più numerosa, sono gli italiani. Escludo che il Partito Socialista europeo possa prendere sul Commissario italiano una posizione diversa da quella che indica la delegazione italiana, che è anche la più rappresentativa. Quindi credo che se noi riusciamo a muoverci in maniera compatta, non ho dubbi. Tra l'altro ricordo, ma giusto per storia, Raffaele Fitto, esponente al Parlamento Europeo di Fratelli d'Italia all'opposizione dell'allora governo di centrosinistra, votò Paolo Gentiloni".
"Silvio Berlusconi, al tempo - ricorda ancora Meloni -, che era al Parlamento Europeo e stava in un'altra commissione, si fece cambiare di commissione per andare a fare la dichiarazione di voto a favore di Paolo Gentiloni. E non eravamo esponenti di quel partito. Mi aspetto che ci si sappia muovere come fanno le nazioni serie e quindi diciamo al di là di quelli che sono le nostre giuste contrapposizioni interne, quando ci si muove fuori dai confini nazionali ci si muove diciamo facendo prevalere l'interesse nazionale all'interesse dei partiti".
- 19:48 - Ue: Meloni, 'a Fitto e Italia uno dei ruoli più influenti in Commissione'
Roma, 17 set. (Adnkronos) - "Io penso che Fitto e l'Italia abbiano avuto una delega molto importante. una vicepresidenza esecutiva, che era la nostra grande ambizione, vuol dire chiaramente avere uno dei ruoli più influenti all'interno della Commissione europea, con una delega molto importante che è Riforme e fondi di coesione". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a '5 minuti', in onda questa sera su Rai 1.
"Nella lettera di incarico che Ursula von der Leyen scrive a Raffaele Fitto, quando si parla di riforme si dice 'garantire che l'Europa metta in campo gli adeguati investimenti e le adeguate riforme per la sua crescita', quindi va inteso come materia di competenza economica".
- 19:46 - Ue: Meloni, 'a Fitto ruolo peso perché Italia vale, impariamo lezione'
Roma, 17 set. (Adnkronos) - "Nella definizione della Commissione europea vale il peso delle nazioni e l'Italia è una nazione che conta. Credo che da questo risultato, molto importante e di cui sono molto soddisfatta, dobbiamo anche un po' imparare rispetto al dibattito che c'è in Italia". Così la premier Giorgia Meloni, ospite di 'Cinque minuti' su Rai1.
"Sbaglia chi pensa che le dinamiche dei partiti in Europa debbano contare più della forza degli Stati membri - va avanti -. Sbaglia chi eventualmente in passato avesse preferito altre logiche rispetto a far valere la forza della nazione. L'Italia è una nazione forte, vale la pena di imparare e sapere rivendicare con maggiore determinazione il peso dell'Italia, soprattutto se poi si ha un'Italia seria, affidabile, leale, pur non rinunciando a dire quello che pensa per il bene dell'Europa".
- 19:33 - **C. destra: è corsa al centro, Gelmini e Versace lasciano Calenda, voci su addio Carfagna**
Roma, 17 set. (Adnkronos) - Prima Enrico Costa, ora Mariastella Gelmini e Giusy Versace. 'Azione' continua a perdere pezzi. Un deputato e due senatrici. Dopo le indiscrezioni di qualche giorno fa, è stata l'ex ministro del Berlusconi quater a ufficializzare nel pomeriggio l'addio al partito di Carlo Calenda con una nota: ''Il mio percorso in Azione si conclude oggi, resta un rapporto di stima con Calenda ma e scelte politiche del movimento a cui ho aderito con entusiasmo due anni fa vanno in una direzione che non posso condividere perché significativamente diversa da quella originaria". In serata è arrivato un'altra 'defezione', quella dell'ex atleta paralimpica, Versace: ''Nell’incontro avvenuto oggi con Calenda gli ho confermato la stima e l'affetto che nutro nei suoi confronti e la gratitudine per la fiducia riposta in me, ma, al contempo, devo prendere atto che le scelte politiche, benché legittime, portano il partito in una direzione che non è quella che auspicavo".
La causa che ha spinto i tre parlamentari a mollare Calenda è sempre la stessa: l'alleanza con M5S e Avs in vista delle prossime regionali in Emilia Romagna, Liguria e Umbria, ovvero il cosiddetto campo largo. Il deputato Costa è 'tornato' in Forza Italia, mentre la senatrice Gelmini (ormai ex portavoce e vicesegretaria di Az) e Versace si sono iscritti al gruppo Misto di palazzo Madama ma sarebbero pronti ad approdare in 'Noi Moderati', la formazione centrista guidata da Maurizio Lupi, che fa parte della maggioranza di centrodestra e sostiene il governo Meloni.
I 'movimenti' di queste ore confermano le grandi manovre al centro alimentate dal voto europeo, che ha sancito un 'vuoto' al centro appunto, tutto da colmare, e la conseguente corsa ad occupare questo spazio politico, espressione del mondo moderato e civico a cui guardano da tempo Giorgia Meloni, Matteo Salvini e, in particolare, Antonio Tajani. Dopo l'addio di Costa Gelmini e Versace, altri sono dati in uscita da Azione: stiamo parlando di un big, Mara Carfagna, anche lei ex azzurra e berlusconiana della prima ora, passata con Calenda (insieme alla Gelmini) nell'estate del 2022, in dissenso con la linea politica di Fi (ultima goccia a far traboccare il vaso, la scelta del partito azzurro di non partecipare al voto di fiducia pro governo Draghi).
Nei prossimi giorni, dunque, pure l'ex ministro delle Pari Opportunità, raccontano autorevoli fonti parlamentari di centrodestra, potrebbe annunciare di voler lasciare Calenda e di seguire la Gelmini nella nuova avventura politica con Noi Moderati di Lupi (un altro ex storico esponente di Fi).
- 19:24 - **Ue: gelo c.sinistra su commissione e Fitto, no Avs, critico M5S, Pd 'è passo indietro'**
Roma, 17 set. (Adnkronos) - Una "commissione conservatrice. Un passo indietro". E' il capodelegazione Pd in Europa, Nicola Zingaretti, a mettere nero su bianco tutta la perplessità dei dem sulla nuova Commissione Von der Leyen e la nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo con delega sulla Coesione. Una critica condivisa anche da Avs e Movimento 5 Stelle. Ma se Alleanza Verdi e Sinistra hanno già annunciato che quelle perplessità si tradurranno in un no all'Europarlamento, 5 Stelle e dem al momento non hanno ufficializzato il voto.
Il giudizio complessivo delle opposizioni sulla squadra dell'Ursula bis è negativo. Per il Pd parlano Zingaretti e il responsabile Esteri della segreteria Schlein, Beppe Provenzano: il segno della nuova Commissione per i dem si configura come un "passo indietro". Quanto a Fitto, rimandano all'audizione del neo commissario il giudizio definitivo. "Il commissario Fitto si liberi dalla retorica anti europeista del governo che lo ha indicato", sottolinea Zingaretti. E Provenzano: "La nuova Commissione segna dei passi indietro. Noi faremo valere le nostre idee e i nostri voti in Parlamento. Ascolteremo Fitto in audizione, vedremo cosa dirà, perché le cose che Meloni ha sostenuto alle elezioni europee non fanno bene né all'Europa né all'Italia. Ma ora sciolgano le contraddizioni, sono al Governo europeo e non hanno più alibi''.
Forti critiche anche dal Movimento 5 Stelle. Chiara Appendino è tranchant: "Fitto viene premiato per i suoi fallimenti e diventa commissario in Europa. Il ministro che ha tagliato il Pnrr, che per i cittadini si traduce in meno ospedali e meno asili, e che ha accumulato ritardi nella spesa mettendo a rischio il piano stesso, è stato indicato da Meloni come colui che tutelerà i nostri interessi". Incalzano gli eurodeputati 5 Stelle: "C'è poco da festeggiare perché la vicepresidenza di Fitto ha una delega minore, Coesione e Riforme, che prima era del Portogallo, mentre perdiamo l'Economia. Altro che protagonismo".
Quanto al giudizio complessivo sulla nuova commissione "non ci uniamo al coro degli entusiasti plaudenti", aggiungono gli eurodeputati M5S con una sottolineatura che guarda al conflitto in Ucraina. "Preoccupa la nomina di un falco della linea bellicista contro la Russia come il lituano Kubilius alla Difesa, che va ad aggiungersi alla estone Kallas agli Esteri nota per le sue viscerali posizioni anti-russe". Netto poi il giudizio di Avs che ha già annunciato il voto contro in Ue in una congiunta degli eletti a Strasburgo. "Riteniamo del tutto inaccettabile l'attribuzione di incarichi di particolare rilievo a rappresentanti di governi sovranisti che ostacolano ogni progetto di integrazione europea e sono subalterni a logiche di guerre e corse agli armamenti".
"Gli stessi governi sovranisti che in diverse Paesi dell'Unione violano sistematicamente i diritti anzichè sostenere i lavoratori e le fasce vulnerabili, mortificando le libertà, lo Stato di diritto e l'indipendenza dell'informazione così come l'autonomia della magistratura". Per Angelo Bonelli, Fitto non è la persona "adatta" e spiega: "Non siamo contro l’Italia se diciamo che siamo in disaccordo sulla proposta di Fitto, colui che per il nostro Paese ha speso meno del 30% dei fondi del Pnrr e ora si accinge a gestire un portafoglio estremamente ampio".
Diverso il giudizio dei 'centristi'. Carlo Calenda fa gli auguri a Fitto. Emma Bonino vede il bicchiere mezzo pieno: "Poteva capitarci di peggio". Mentre Matteo Renzi allarga la riflessione: "Il tema non è semplicemente Fitto. Il tema è che o la Commissione cambia passo o l’Europa finisce nel dirupo. Ho detto in tutte le salse quello che pensavo della leadership di Ursula in questi anni: abbiamo creato le condizioni per il suicidio economico dell’Europa e continuiamo a fischiettare. Ora: o si cambia o siamo spacciati. Dunque la notizia di oggi non è la nomina del Commissario italiano (auguri!) o francese o spagnolo. La notizia di oggi è che dopo anni di immobilismo l’Europa si gioca il tutto per tutto. Saremo all’altezza di questa sfida?".
- 19:12 - **Open Arms: Salvini, 'pronto a denunciare Ong'**
Roma, 17 set. (Adnkronos) - “Sono pronto a denunciare l’ong Open Arms e altre ong per quello che hanno detto, che hanno fatto e che stanno facendo”. Così Matteo Salvini. “Mi colpiscono in positivo tanti attestati di fiducia e di stima che mi arrivano privatamente da magistrati e da pm”, conclude Salvini.