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L’alfabeto di Raffaella Carrà. Da Carramba che all’inizio rifiutò (“stanno sempre a frignà”) al no a Frank Sinatra (“misi la sua collana in un posacenere”)

Tifava Juve ma non solo, era molto scaramantica e sapeva cucinare bene, una cosa in particolare... "Raffa" dalla A alla Z

di Francesco Canino

J. JAPINO. Un sodalizio artistico prima e sentimentale poi, vissuto paradossalmente molto lontani dai riflettori. Uniti in scena e nella vita privata, dagli anni ’80 agli ultimi giorni: l’amore era finito ma si era evoluto in un “legame nell’anima”, come lo definì Sergio Japino. “Siamo più che fratelli, abbiamo lo stesso sangue, non so come dire. Una normale storia d’amore è molto piccola rispetto a quella che viviamo noi”, disse il regista in una delle sue rare interviste. “Con lui ho tantissime cose in comune, anche impensabili”, raccontò la Carrà. Ad unirli anche la fede.

L. LIBERTÀ. Simbolo di libertà, più che di trasgressione. Libertà come stile di vita, libertà soprattutto di dire no e di rifiutare ciò che non sentiva appartenerle. “Dei soldi e dell’ambizione non mi è mai importato niente, ma senza coraggio la mia vita sarebbe stata triste. Se a volte ho fatto delle cazzate, le ho fatte perché le avevo scelte io. Ho cercato di farle bene comunque e mi sono impegnata perché come diceva mia madre: ‘Se le cose non le fai bene, poi devi rifarle due e tre volte’. Non mi piace perdere tempo. “I don’t want to lose time”.

M. MUSICAL. Il prossimo novembre, a Madrid, debutterà il musical Bailo Bailo, allo storico teatro Capitol sulla Gran Via, liberamente ispirato al film Explota Explota di Nacho Alvarez (nel quale c’è anche un suo cameo). La consulenza artistica è di Sergio Japino.

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