Il primo maggio del 1978, quasi nove anni dopo l’avvio di Internet, la Dec, Digital equipement corporation, una delle principali aziende informatiche dell’epoca, annuncia la presentazione di una nuova famiglia di computer, i DecSystem-20. Le macchine avrebbero fornito pieno supporto alla rete Arpenet, all’epoca ancora l’unica in uso tra i pochi utenti sparsi tra le università statunitensi e i centri militari. Per questo uno dei responsabili marketing della Dec, Gary Thuerk, decide di elaborare un messaggio pubblicitario, da inviare il 3 maggio a qualche centinaio di utenti. Il programma di posta, però, può inviare solo 320 messaggi in contemporanea. Il risultato è disastroso. Molti indirizzi finiscono nel campo CC (copia per conoscenza) della casella di posta e altri addirittura nel corpo del messaggio. È il primo messaggio di spam nella storia di Internet.

Per arrivare all’utilizzo del nome “spam” per definire qualsiasi mailing di massa indesiderata ed anonima, ci vogliono però altri 15 anni. Il termine è “rubato” a uno sketch comico dello spettacolo Monty Python’s Flying Circus. In un locale pieno di vichinghi chini sui piatti entrano due strani avventori. La cameriera spiega agli ospiti un menù, intercalando in maniera ripetitiva e comica la parola “Spam”: “Uova e Spam, salsicce e Spam, pancetta e Spam”. Il riferimento, comico per il pubblico di allora, è alla celebre carne in scatola Spam, uno dei pochi cibi disponibili durante la Seconda Guerra Mondiale.

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