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Referendum, tra sindaci highlander e il Senato gonfiabile: tutti i mostri prodotti da una riforma mal scritta - 2/14

Contraddizioni, controversie, pasticci, "errori di sintassi costituzionale". Le riforme costituzionali porterebbero parecchia confusione e anche molto lavoro a Consulta e Parlamento per le leggi attuative. Seguendo il libro "non schierato" del costituzionalista Rossi, ecco un riassunto delle cose che non tornano. Come i sindaci che per la Severino vengono sospesi, ma restano senatori. O la "gattopardesca" operazione sulle competenze delle Regioni
Referendum, tra sindaci highlander e il Senato gonfiabile: tutti i mostri prodotti da una riforma mal scritta - 2/14
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Il Senato gonfiabile: i senatori sono 100. Ma anche no
In teoria i componenti del nuovo Senato delle Autonomie saranno 95 (eletti dai consigli regionali), più 5 senatori di nomina presidenziale che dureranno 7 anni, più gli ex presidenti della Repubblica che restano senatori a vita. Il totale fa poco più di cento, ma il numero fisso resta 95. E invece no.

Il consiglio regionale – dice il testo – “elegge i senatori nel numero corrispondente all’ultimo censimento”. Tradotto: se tra un’elezione e l’altra una Regione aumenta di popolazione, potrà eleggere un senatore in più, senza che però si diminuiscano i seggi di diritto delle altre Regioni. In sostanza, conclude il giurista Rossi, i senatori potranno andare da 95 a “un numero indefinito”. Ma forse vale solo per la prima elezione? Vale come norma transitoria? Nel testo uscito dal Parlamento non è specificato.

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