“Lasciare l’Italia in caso di vittoria del No al referendum? Mai detto“. Così, ai microfoni di Tagadà (La7), lo chef Massimo Bottura smentisce le dichiarazioni rese in una intervista del 19 novembre al Corriere della Sera. “Non ho detto esattamente quelle parole, forse sono state riportate male. Ho solo detto che non mi ritrovo più in un Paese così, in un Paese di intolleranti, un Paese dove arrivi a un semaforo e devi stare attento a cosa dici. Cosa direi a Renzi? Che ha sbagliato tutto personalizzando questo referendum”. Lapidario il commento dell’ex direttore di Rai Due, Carlo Freccero, ospite in studio: “Io ho la mia teoria: in un ristorante con una stella ancora si mangia. In un ristorante con tre stelle non si mangia più niente o mangi pochissimi e delle cose schifose”
La7
Renzi, chef Bottura smentisce: “Mai detto che avrei lasciato l’Italia se avesse vinto il No al referendum”

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- 12:28 - Camera: 'non neutrali ma schierati per pace', nasce intergruppo da Avs a Fdi
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "Nell’attuale situazione geopolitica internazionale particolarmente grave nasce alla Camera dei Deputati l’intergruppo 'Pace e dialogo tra i popoli'". Si legge in una nota. Ad aderire all'iniziativa finora i deputati Ascari (M5S), Braga (Pd-Idp), Colosimo (Fdi), Cuperlo (Pd-Idp), De Monte (FI), Lai (Pd-Idp), Marino (Pd-Idp), Roggiani (Pd-Idp), Scotto (Pd-Idp), Vaccari (Pd-Idp), Zanella (AVS), Ciani (Pd-Idp), che lo ha promosso e ne sarà il Coordinatore."Non siamo neutrali, ma schierati per la pace: anche attraverso lo strumento dell’intergruppo vorremmo provare a dare un nostro contributo per diffonderla".
L’intergruppo, si spiega, si metterà in connessione con gli analoghi gruppi nati al Senato e al Parlamento europeo e con le varie iniziative promosse dalla società civile impegnata nel medesimo spirito. Organizzerà poi incontri pubblici per promuovere analisi, contestualizzazioni storiche, riflessioni, conoscenze geopolitiche, condivisione di buone pratiche e politiche di pace e dialogo nei comuni e nei territori. Allo stesso tempo proverà a farsi promotore di iniziative che vadano nella direzione della crescita del dialogo tra i popoli e del ristabilimento (o rafforzamento) della pace e della costruzione di una cultura di pace.
"Con l’invasione russa dell’Ucraina del 24 febbraio 2022 la guerra -spiegano i promotori dell'intergruppo per la pace- è tornata nel cuore dell’Europa e nei tre anni successivi, centinaia di migliaia di persone sono morte in quel conflitto, oltre ai feriti, ai mutilati, ai milioni di profughi, alle distruzioni massicce. Il pogrom barbaro del 7 ottobre 2023 operato da Hamas contro civili israeliani ha scatenato una reazione violentissima di Israele, che ha portato all’uccisione di decine di migliaia di civili. Dopo Gaza il conflitto si è allargato ad altri Paesi della regione, coinvolgendo Libano, Yemen, Siria, Iran. Peraltro continuano e si amplificano le guerre dimenticate e i Paesi e le regioni con violenza diffusa, come Sudan, Sud Sudan, Kivu (RDC), Sahara Occidentale, Myanmar, Haiti".
"In tanti discorsi pubblici si prova a giustificare o a 'spiegare' le ragioni della guerra, normalizzando l’utilizzo e la diffusione di armi sempre più potenti. Così si dimentica o si svaluta il desiderio profondo e diffuso di esseri umani e popoli per la pace. Ognuno di noi si è interrogato in questi anni su cosa fosse meglio fare: lo ha fatto personalmente e collettivamente dentro i propri partiti di appartenenza. Abbiamo espresso le nostre scelte attraverso alcuni voti in Parlamento; c’è chi fra noi si è impegnato su tale delicato tema con interviste e pubblici dibattiti, partecipando attivamente ad associazioni e movimenti per la pace, come amministratori pubblici".
"Ognuno di noi è legato ad un senso di responsabilità che deriva dal far parte di partiti e coalizioni che esprimono responsabilità di governo o di opposizione. Ma questo non deve fermare la volontà di ciascuno e ciascuna di fare il possibile - anche in termini personali - per tentare di ristabilire la pace e il corretto dialogo tra popoli e Paesi. Vorremmo anche noi provare a contribuire a trovare vie 'creative' alla pace (come auspicato da Papa Francesco), in situazioni che appaiono spesso drammaticamente bloccate e senza alternative".
- 12:25 - Barilla, Signorelli: "Da 50 anni Mulino Bianco nelle case delle persone"
Milano, 19 feb. (Adnkronos) - “Questo cinquantesimo anniversario per noi è un traguardo bellissimo, molto importante ed anche emozionante, perché la marca in questi cinque decenni ha saputo ritagliarsi un ruolo nella quotidianità delle persone”. Così Laura Signorelli, Marketing Director Equity di Mulino Bianco, in occasione del lancio delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario di Mulino Bianco.
Per omaggiare la lunga storia del marchio che ha contribuito a creare il rito della colazione all’italiana, parte infatti da Milano un ricco programma di eventi ed iniziative che durerà per tutto il 2025 e che avrà al centro il tema dei ricordi.
“Parleremo di ricordi perché 9 italiani su 10 ci associano ai ricordi d'infanzia- spiega Signorelli - Per le persone, i ricordi sono emozione. Oltre a questo evento, ci sarà la nuova comunicazione con protagonista il Piccolo Mugnaio Bianco, un elemento che ha fatto parte della nostra storia e della comunicazione che tanti italiani ricordano ancora. Sarà un anno ricco di tante sorprese, tra le quali anche il lancio di una nuova limited edition, i biscotti ‘Frollini del Piccolo Mugnaio’ e un concorso dove le persone potranno vincere i premi più desiderati dagli italiani”.
Mulino Bianco, che nel solo 2024 nei suoi 6 stabilimenti ha sfornato ben 14 miliardi di biscotti “è stato capace di ascoltare gli italiani e le persone e di evolvere la sua promessa in base al contesto sociale ed economico in cui si viveva. Questo ci ha consentito di continuare ad offrire prodotti sempre rilevanti per le persone e buoni, ma al tempo stesso anche di regalare emozioni” conclude.
- 12:25 - Piante e fiori made in Italy da record, nel 2024 toccati i 3,3 mld di euro
Milano, 19 feb. (Adnkronos) - Il florovivaismo Made in Italy raggiunge nel 2024 il valore massimo di sempre a quota 3,3 miliardi di euro, grazie anche al traino dell’export, che chiuderà l’anno a 1,3 miliardi, e al lavoro delle diciannovemila imprese impegnate a produrre piante e fiori di alta qualità su una superficie di 30mila ettari.
E’ quanto emerge dal primo Rapporto nazionale sul settore realizzato dal Centro Studi Divulga e da Ixe’ con Coldiretti e presentato a Myplant&Garden, la più importante fiera del settore inaugurata a Milano Rho. Presenti per l’occasione, tra gli altri, il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, on. Mirco Carloni, l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e foreste della Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, Valeria Randazzo, exhibition manager Myplant & Garden, Nada Forbici, coordinatore Consulta florovivaistica Coldiretti e presidente Assofloro, Riccardo Fargione, coordinatore Centro Studi Divulga, Mario Faro, presidente Consulta florovivaistica Coldiretti.
Il settore florovivaistico, oltre che essere un comparto fondamentale per l’agricoltura e l’economia, ha dei riflessi importanti anche a livello sociale per i benefici sulla salute delle persone Ma sull’attività delle aziende nazionali pesa oggi la difficile situazione internazionale, a partire dalla guerra in Ucraina, abbinata agli effetti dei cambiamenti climatici. Proprio a causa del conflitto le aziende hanno subito un aumento dei costi del +83% per i prodotti energetici e del +45% per i fertilizzanti rispetto al 2020, oltre a un +29% per altri input produttivi quali sementi e piantine, secondo il rapporto Divulga/Ixe’.
Costi in progressivo aumento, che ancora fanno fatica ad essere riassorbiti, tanto più se si considera la concorrenza sleale che pesa sulle imprese tricolori a causa delle importazioni a basso costo dall’estero, dove non si rispettano le stesse regole in termini di utilizzo dei prodotti fitosanitari, ma anche di tutela dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente. Il 72% delle importazioni Ue arriva dall’Olanda, con il porto di Rotterdam autentico “buco nero” in fatto di controlli sulla merce importata che finisce spesso per essere “triangolata” acquisendo la provenienza comunitaria, mentre tra i paesi extra-Ue si distinguono Cina, Thailandia ed Ecuador, questi ultimi soprattutto per gli arrivi di fiori.
Da Nord a Sud della Penisola non va poi trascurato l’impatto dirompente dei cambiamenti climatici. Secondo Divulga/Ixe’ due aziende agricole su tre (66%) hanno subito danni nell’ultimo triennio a causa di eventi estremi, tra grandinate, trombe d’aria, alluvioni e siccità che a più riprese hanno interessato il territorio nazionale. Il risultato di tutti questi fattori è che più di un terzo delle aziende florovivaistiche denuncia difficoltà economiche. Proprio l’aumento di costi risulta in cima ai problemi denunciati, davanti a burocrazia e clima, mentre al quarto posto c’è la mancanza di manodopera qualificata e al quinto gli squilibri all’interno della filiera.
“Il rapporto Divulga/Ixe’ fotografa i record del florovivaismo Made in Italy ma fa suonare anche dei campanelli d’allarme da non sottovalutare – sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini -, a partire dal problema della redditività delle imprese, sempre più strette tra aumento dei costi e concorrenza sleale dall’estero. Anche per piante e fiori, così come per i prodotti alimentari, dobbiamo affermare con forza – continua Prandini - il principio di reciprocità delle regole, senza il quale rischiamo di vanificare l’enorme lavoro portato avanti in questi anni dai florovivaisti italiani in termini di sostenibilità delle produzioni, con effetti positivi importanti dal punto di vista dell’ambiente e della salute. Fino a che continueranno le importazioni selvagge di prodotti che non rispettano i nostri stessi standard, il valore aggiunto del ‘verde’ Made in Italy faticherà ad essere riconosciuto e premiato. E ciò impatterà duramente sull’economia dei nostri territori, tanto più che il florovivaismo è uno dei settori con il maggior utilizzo di manodopera”.
Un quadro dinanzi al quale Coldiretti chiede misure di sostegno alle imprese per contrastare i cambiamenti climatici che, oltre agli eventi estremi, hanno moltiplicato le malattie che colpiscono le piante, spesso peraltro diffuse a causa delle importazioni di prodotti stranieri.
Ma serve anche puntare sulla promozione dei prodotti 100% Made in Italy, mettendone in risalto l’elevato valore ambientale oltre che gli effetti positivi dal punto di vista della salute e della lotta all’inquinamento. Importante anche una maggiore considerazione per il settore all’interno della Politica agricola europea e, di riflesso, nelle Politiche di sviluppo rurale.
- 12:25 - Barilla, Signorelli: "Da 50 anni Mulino Bianco nelle case delle persone"
Milano, 19 feb. (Adnkronos) - “Questo cinquantesimo anniversario per noi è un traguardo bellissimo, molto importante ed anche emozionante, perché la marca in questi cinque decenni ha saputo ritagliarsi un ruolo nella quotidianità delle persone”. Così Laura Signorelli, Marketing Director Equity di Mulino Bianco, in occasione del lancio delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario di Mulino Bianco.
Per omaggiare la lunga storia del marchio che ha contribuito a creare il rito della colazione all’italiana, parte infatti da Milano un ricco programma di eventi ed iniziative che durerà per tutto il 2025 e che avrà al centro il tema dei ricordi.
“Parleremo di ricordi perché 9 italiani su 10 ci associano ai ricordi d'infanzia- spiega Signorelli - Per le persone, i ricordi sono emozione. Oltre a questo evento, ci sarà la nuova comunicazione con protagonista il Piccolo Mugnaio Bianco, un elemento che ha fatto parte della nostra storia e della comunicazione che tanti italiani ricordano ancora. Sarà un anno ricco di tante sorprese, tra le quali anche il lancio di una nuova limited edition, i biscotti ‘Frollini del Piccolo Mugnaio’ e un concorso dove le persone potranno vincere i premi più desiderati dagli italiani”.
Mulino Bianco, che nel solo 2024 nei suoi 6 stabilimenti ha sfornato ben 14 miliardi di biscotti “è stato capace di ascoltare gli italiani e le persone e di evolvere la sua promessa in base al contesto sociale ed economico in cui si viveva. Questo ci ha consentito di continuare ad offrire prodotti sempre rilevanti per le persone e buoni, ma al tempo stesso anche di regalare emozioni” conclude.
- 12:24 - Piante e fiori made in Italy da record, nel 2024 toccati i 3,3 mld di euro
Milano, 19 feb. (Adnkronos) - Il florovivaismo Made in Italy raggiunge nel 2024 il valore massimo di sempre a quota 3,3 miliardi di euro, grazie anche al traino dell’export, che chiuderà l’anno a 1,3 miliardi, e al lavoro delle diciannovemila imprese impegnate a produrre piante e fiori di alta qualità su una superficie di 30mila ettari.
E’ quanto emerge dal primo Rapporto nazionale sul settore realizzato dal Centro Studi Divulga e da Ixe’ con Coldiretti e presentato a Myplant&Garden, la più importante fiera del settore inaugurata a Milano Rho. Presenti per l’occasione, tra gli altri, il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, on. Mirco Carloni, l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e foreste della Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, Valeria Randazzo, exhibition manager Myplant & Garden, Nada Forbici, coordinatore Consulta florovivaistica Coldiretti e presidente Assofloro, Riccardo Fargione, coordinatore Centro Studi Divulga, Mario Faro, presidente Consulta florovivaistica Coldiretti.
Il settore florovivaistico, oltre che essere un comparto fondamentale per l’agricoltura e l’economia, ha dei riflessi importanti anche a livello sociale per i benefici sulla salute delle persone Ma sull’attività delle aziende nazionali pesa oggi la difficile situazione internazionale, a partire dalla guerra in Ucraina, abbinata agli effetti dei cambiamenti climatici. Proprio a causa del conflitto le aziende hanno subito un aumento dei costi del +83% per i prodotti energetici e del +45% per i fertilizzanti rispetto al 2020, oltre a un +29% per altri input produttivi quali sementi e piantine, secondo il rapporto Divulga/Ixe’.
Costi in progressivo aumento, che ancora fanno fatica ad essere riassorbiti, tanto più se si considera la concorrenza sleale che pesa sulle imprese tricolori a causa delle importazioni a basso costo dall’estero, dove non si rispettano le stesse regole in termini di utilizzo dei prodotti fitosanitari, ma anche di tutela dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente. Il 72% delle importazioni Ue arriva dall’Olanda, con il porto di Rotterdam autentico “buco nero” in fatto di controlli sulla merce importata che finisce spesso per essere “triangolata” acquisendo la provenienza comunitaria, mentre tra i paesi extra-Ue si distinguono Cina, Thailandia ed Ecuador, questi ultimi soprattutto per gli arrivi di fiori.
Da Nord a Sud della Penisola non va poi trascurato l’impatto dirompente dei cambiamenti climatici. Secondo Divulga/Ixe’ due aziende agricole su tre (66%) hanno subito danni nell’ultimo triennio a causa di eventi estremi, tra grandinate, trombe d’aria, alluvioni e siccità che a più riprese hanno interessato il territorio nazionale. Il risultato di tutti questi fattori è che più di un terzo delle aziende florovivaistiche denuncia difficoltà economiche. Proprio l’aumento di costi risulta in cima ai problemi denunciati, davanti a burocrazia e clima, mentre al quarto posto c’è la mancanza di manodopera qualificata e al quinto gli squilibri all’interno della filiera.
“Il rapporto Divulga/Ixe’ fotografa i record del florovivaismo Made in Italy ma fa suonare anche dei campanelli d’allarme da non sottovalutare – sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini -, a partire dal problema della redditività delle imprese, sempre più strette tra aumento dei costi e concorrenza sleale dall’estero. Anche per piante e fiori, così come per i prodotti alimentari, dobbiamo affermare con forza – continua Prandini - il principio di reciprocità delle regole, senza il quale rischiamo di vanificare l’enorme lavoro portato avanti in questi anni dai florovivaisti italiani in termini di sostenibilità delle produzioni, con effetti positivi importanti dal punto di vista dell’ambiente e della salute. Fino a che continueranno le importazioni selvagge di prodotti che non rispettano i nostri stessi standard, il valore aggiunto del ‘verde’ Made in Italy faticherà ad essere riconosciuto e premiato. E ciò impatterà duramente sull’economia dei nostri territori, tanto più che il florovivaismo è uno dei settori con il maggior utilizzo di manodopera”.
Un quadro dinanzi al quale Coldiretti chiede misure di sostegno alle imprese per contrastare i cambiamenti climatici che, oltre agli eventi estremi, hanno moltiplicato le malattie che colpiscono le piante, spesso peraltro diffuse a causa delle importazioni di prodotti stranieri.
Ma serve anche puntare sulla promozione dei prodotti 100% Made in Italy, mettendone in risalto l’elevato valore ambientale oltre che gli effetti positivi dal punto di vista della salute e della lotta all’inquinamento. Importante anche una maggiore considerazione per il settore all’interno della Politica agricola europea e, di riflesso, nelle Politiche di sviluppo rurale.
- 12:23 - Salute, Coldiretti: "Con piante in case e scuole -20% di co2"
Milano, 18 feb. (Adnkronos) - Le piante da appartamento possono ridurre del 20% l’anidride carbonica in case, scuole, uffici e ospedali e del 15% il quantitativo di polveri sottili pm 2,5 migliorando la qualità della vita con un impatto positivo sulla salute.
E’ uno degli spunti emersi dallo stand Coldiretti a Myplant&Garden, la più importante fiera del settore inaugurata a Milano Rho. Nel grande spazio al padiglione 20 è stata allestita un’esposizione delle essenze “salva polmoni”, da quelle da collocare negli spazi interni a quelle che aiutano a limitare la presenza di poveri nelle strade. Sansevieria, Yucca, Camadorrea, Schefflera, Pothos, Diffenbacchia, Spatifillo, Anturium sono alcuni esempi di piante che aiutano a combattere l’inquinamento dell’aria negli ambienti chiusi, prevenendo la cosiddetta “Sindrome dell’edificio malato”, causa di mal di testa e problemi respiratori. Betulla, Cerro, Ginkgo Biloba, Tiglio, Bagolaro, Olmo campestre, Frassino comune, Ontano nero sono, invece, degli alberi che aiutano a rendere più sane le città. Una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili – sottolinea Coldiretti – mentre un ettaro di piante è in grado di trattenere dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno, secondo una analisi della Coldiretti, oltre a contribuire ad abbassare le temperature.
Ma le piante anti smog sono solo uno dei tanti esempi del ruolo del florovivaismo italiano a difesa della salute, dell’ambiente e della sostenibilità, grazie anche al lavoro in termini di qualificazione dell’offerta portato avanti in questi anni nonostante i problemi causati dall’aumento dei costi e dai cambiamenti climatici.
Si va dall’uso delle biomasse per alimentare gli impianti di riscaldamento delle serre – continua Coldiretti - al fotovoltaico per assicurare l’energia necessaria al raffrescamento, fino alla soluzione del “flusso/riflusso” per ottimizzare e limitare l’impiego dell’acqua. L’utilizzo di materiale legnoso a km zero nel substrato di coltivazione assieme alla terra consente di sostituire l’uso della torba e della fibra di cocco. Ma si sta anche lavorando sulle coltivazioni in vasi compostabili, fatti in mater bi, la bioplastica ottenuta dal mais grazie alla ricerca di Novamont.
Oltre che sui balconi, i fiori sono poi protagonisti anche sulle tavole, dalle decorazioni fino alle ricette. Nella tre giorni di fiera i cuochi contadini di Campagna Amica mostreranno come usare i fiori eduli nella preparazione dei piatti.
- 12:22 - Salute, Coldiretti: "Con piante in case e scuole -20% di co2"
Milano, 18 feb. (Adnkronos) - Le piante da appartamento possono ridurre del 20% l’anidride carbonica in case, scuole, uffici e ospedali e del 15% il quantitativo di polveri sottili pm 2,5 migliorando la qualità della vita con un impatto positivo sulla salute.
E’ uno degli spunti emersi dallo stand Coldiretti a Myplant&Garden, la più importante fiera del settore inaugurata a Milano Rho. Nel grande spazio al padiglione 20 è stata allestita un’esposizione delle essenze “salva polmoni”, da quelle da collocare negli spazi interni a quelle che aiutano a limitare la presenza di poveri nelle strade. Sansevieria, Yucca, Camadorrea, Schefflera, Pothos, Diffenbacchia, Spatifillo, Anturium sono alcuni esempi di piante che aiutano a combattere l’inquinamento dell’aria negli ambienti chiusi, prevenendo la cosiddetta “Sindrome dell’edificio malato”, causa di mal di testa e problemi respiratori. Betulla, Cerro, Ginkgo Biloba, Tiglio, Bagolaro, Olmo campestre, Frassino comune, Ontano nero sono, invece, degli alberi che aiutano a rendere più sane le città. Una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili – sottolinea Coldiretti – mentre un ettaro di piante è in grado di trattenere dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno, secondo una analisi della Coldiretti, oltre a contribuire ad abbassare le temperature.
Ma le piante anti smog sono solo uno dei tanti esempi del ruolo del florovivaismo italiano a difesa della salute, dell’ambiente e della sostenibilità, grazie anche al lavoro in termini di qualificazione dell’offerta portato avanti in questi anni nonostante i problemi causati dall’aumento dei costi e dai cambiamenti climatici.
Si va dall’uso delle biomasse per alimentare gli impianti di riscaldamento delle serre – continua Coldiretti - al fotovoltaico per assicurare l’energia necessaria al raffrescamento, fino alla soluzione del “flusso/riflusso” per ottimizzare e limitare l’impiego dell’acqua. L’utilizzo di materiale legnoso a km zero nel substrato di coltivazione assieme alla terra consente di sostituire l’uso della torba e della fibra di cocco. Ma si sta anche lavorando sulle coltivazioni in vasi compostabili, fatti in mater bi, la bioplastica ottenuta dal mais grazie alla ricerca di Novamont.
Oltre che sui balconi, i fiori sono poi protagonisti anche sulle tavole, dalle decorazioni fino alle ricette. Nella tre giorni di fiera i cuochi contadini di Campagna Amica mostreranno come usare i fiori eduli nella preparazione dei piatti.
