A ciascuno il suo: 100 stipendi per 100 senatori
Solo i deputati riceveranno l’indennità da parlamentare. I senatori invece prenderanno le indennità delle cariche che ricoprono: consiglieri e sindaci. Ma consiglieri e sindaci non prendono gli stessi soldi. E men che meno tutti i sindaci hanno lo stesso “stipendio”. La riforma Boschi inserisce nella Costituzione un articolo con cui si decide che una legge statale stabilirà che gli emolumenti dei consiglieri regionali non potranno essere superiori a quelli dei sindaci dei capoluoghi di Regione. Ma non si può sapere, annota Rossi, se la legge stabilirà una misura uguale per tutte le Regioni oppure una somma diversa da Regione a Regione a seconda della popolazione. E d’altra parte è verosimile che il sindaco di Roma non avrà indennità simili a quelle di Campobasso. Quindi indennità diverse tra consiglieri e sindaci e tra sindaci e sindaci.

Ma non finisce qui. Ci sono i 5 senatori di nomina presidenziale che non hanno indennità se non i propri stipendi per le loro professioni. In sostanza come senatori prenderanno zero.

Poi gli ex presidenti della Repubblica, che diventano emeriti e senatori a vita, continueranno ad avere le indennità pagate dai fondi del Senato perché “lo stato e le prerogative dei senatori di diritto e a vita – dice il nuovo articolo 40 – restano regolati secondo le disposizioni già vigenti”.

Naturalmente, ma questo è più comprensibile, all’inizio anche i senatori a vita attuali (Elena Cattaneo, Mario Monti, Renzo Piano, Carlo Rubbia) restano in carica “ad ogni effetto”.

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