“Ogni tanto i social servono, e delle volte riescono a smuovere cose. Diamogli dentro!!! #MessinaSenzaAcqua Intervenga subito il governo!”. È stato necessario il tweet di Fiorello per accendere i riflettori sull’emergenza che sta vivendo la sponda siciliana dello Stretto. Messina è senz’acqua da cinque giorni dopo la rottura, a causa di una frana, che ha interessato la condotta dell’acquedotto di Fiumefreddo. Il rischio è che per trovare una soluzione siano necessari altri 4-5 giorni per via del grave dissesto idrogeologico della collina di Calatabiano in cui ricade la condotta del Fiumefreddo. Dissesto che ieri pomerigigo ha imposto un nuovo drammatico blocco alla fornitura d’acqua: più dell’80 per cento del fabbisogno di Messina.

Ieri, infatti, si è reso necessario svuotare la condotta dell’acqua che passa dalla collina di Piraini. Il terreno stava franando mettendo a rischio i cinquemila abitanti di Calatabiano, che si trova ai piedi della collina. Non essendoci nessuna alternativa di approvvigionamento, la chiusura di quella condotta ha praticamente lasciato senz’acqua i 200mila abitanti di Messina. La situazione è drammatica perché per mettere in sicurezza la frana servono alcuni giorni e sarebbe comunque una risposta temporanea alla crisi idrica, mentre occorre capire i tempi per realizzare un by-pass tra l’acquedotto dell’Alcantara e quello di Fiumefreddo di Sicilia.

Intanto i rubinetti sono a secco e i messinesi sono costretti a rifornirsi d’acqua nei punti di rifornimento attivati dal Comune. Molti sollecitano l’invio di autobotti nei vari quartieri per assicurare l’acqua anche agli anziani e ai disabili che non possono spostarsi. Stamattina è in corso un vertice in prefettura dove i responsabili dell’Amam (Azienda meridionale acque Messina) stanno facendo il punto della situazione per capire come procedere.

“Messina non ha mai vissuto una simile emergenza idrica, il settore del Commercio è messo in ginocchio e i danni sono incalcolabili. – ha dichiarato il presidente della Confcommercio Carmelo Picciotto – Anche le famiglie, i malati e i soggetti svantaggiati stanno vivendo momenti drammatici. Chi ha responsabilità per questa assurda situazione è giusto che paghi; da parte nostra stiamo avviando le richieste di risarcimento, ma nell’immediato il problema va subito risolto. Se il Comune e l’Amam, come si evince dagli scarsi risultati prodotti da venerdì scorso a oggi, non sono in grado di ristabilire le condizioni di normalità, che lo dicano apertamente senza perdere ulteriore tempo e delegare ad altri la gestione della crisi”.

“Chiaramente, – ha aggiunto il sindaco Renato Accorinti – noi siamo parte lesa perché la città che deve dipendere da una sola linea. Vogliamo l’acqua pubblica garantita per tutti. Potremmo rivolgerci alla multinazionale Veolia che ha le mani sull’acqua siciliana, ma ci costa il doppio di quanto la facciamo pagare noi ai cittadini. L’abbiamo fatto in passato, non con la mia amministrazione, e c’è un debito di 8 milioni di euro. Non è possibile sostenere questo. Per ora stiamo cercando di riparare il guasto subito con un by-pass per dare il più presto possibile l’acqua ai cittadini e poi dobbiamo riparare la conduttura principale. Dobbiamo chiedere i fondi previsti per le calamità naturali. Il governo nazionale e regionale devono fare fronte come in qualunque altra parte d’Italia”.

La protesta dei messinesi è sfociata soprattutto sui social network. Dopo il tweet di Fiorello è partito l’hashtag #Messinasenzacqua che ha registrato più di 23mila tweet in poche ore. Si passa dalle critiche a chi ha gestito il servizio idrico in questi anni a quelle sul fatto che la notizia sia finora relegata ai giornali locali. Lo stesso Fiorello stamattina ha twittato: “Non ho ancora visto i giornali. Voglio sperare che la notizia (brutta) che a Messina manca l’acqua da giorni sia su tutte le prime pagine! La situazione è molto grave!”.

Sulla rete trovano spazio anche i tweet “politici” come “Messina senz’acqua da 4 giorni. Facciamo il ponte, così ci si potrà tranquillamente andare a lavare a Reggio Calabria”. E ancora: “Grazie @matteorenzi per #Messinasenzacqua neanche una parola di conforto, ma che premier sei?”. Impossibile a questo punto non curiosare sulla pagina del presidente del Consiglio ma, mentre la città peloritana è a secco, l’ultimo tweet di Renzi è di 22 ore fa: “Diario di bordo dall’America Latina: Colombia… che Paese fantastico”.

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