“Risposte su stragi e depistaggi”: i giovani di Palermo in piazza nell’anniversario di Capaci

Un 23 maggio di lotta: “Ci tengo a precisare che non è un corteo di protesta ma di ricordo attivo delle vittime della strage di Capaci. Siamo animati dallo stesso spirito dei nostri genitori che il giorno dei funerali contestarono chi quel giorno era lì solo di facciata”, spiega Nino Morana Agostino, nipote di Nino Agostino, ucciso dalla mafia assieme alla moglie Ida Castelluccio, il 5 agosto 1989 a Villagrazia di Carini. Morana è oggi nel Coordinamento nazionale di associazione e familiari di vittime di stragi e attentati: “Vorremmo un’antimafia più unita, è il vero contrasto alle mafie che traggono beneficio quando non c’è coesione”, continua il nipote di Agostino.
Saranno tante le sigle a sfilare domani, venerdì, al corteo per ricordare la strage. Da 3 anni ormai un corteo organizzato da ragazzi di Palermo e sostenuto da tutte le più note sigle e associazioni antimafia e sindacali ricorda la strage di Capaci: “Chiamiamo tutta la città di Palermo a scendere in piazza per una manifestazione che vuole ‘fare rumore'”, spiega Marta Capaccioni di Our Voice, uno dei tanti collettivi che ha indetto la manifestazione. I ragazzi di Palermo, riuniti in varie sigle, per il 23 maggio hanno indetto una manifestazione dal titolo eloquente “Non chiedeteci silenzio”. Tutto è nato nel 2022 quando a 30 anni dalle stragi Palermo si apprestava a votare per rinnovare l’amministrazione. Elezioni che avrebbero visto la vittoria di Roberto Lagalla, candidato forte del sostegno elettorale di Marcello Dell’Utri e Totò Cuffaro, entrambi condannati per mafia, il primo per concorso esterno e il secondo per favoreggiamento.
Anche quest’anno dunque in occasione della commemorazione della strage in cui furono uccisi Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, per le strade del capoluogo siciliano sfilerà un corteo di “resistenza antimafia” che alle 15 partirà da Piazza Verdi, di fronte al Teatro Massimo, per marciare lungo il centro città fino a via Giacomo Leopardi a pochi metri dall’albero di Falcone dove alle 17.58 si ricorderanno le vittime della strage di Capaci con un minuto di silenzio. Una manifestazione alla quale sostenuta anche il “Coordinamento nazionale di Associazioni e familiari di vittime di stragi e attentati: “Sosteniamo il ‘rumore’ che i giovani studenti e studentesse oggi, qui a Palermo, stanno facendo con grande senso civico – spiegano in una nota -. Ma, mentre loro pretendono che non gli venga chiesto il silenzio, come Coordinamento nazionale vi chiediamo: dateci delle risposte. In merito ai tanti misteri che riguardano stragi, attentati, depistaggi, connivenze, lasciati fino a ora irrisolti e tentando di allontanarli dalla verità”.
Il Coordinamento chiede anche che venga bloccato “quel disegno di legge che vorrebbe allontanare dalla Commissione antimafia componenti quali gli ex magistrati Scarpinato e De Raho, la cui competenza ed esperienza potrebbe invece offrire un significativo contributo per la reale ricostruzione di fatti e vicende che si continua a voler fare brancolare nel buio”. Ma soprattutto, continuano in una nota “vogliate avvertire almeno il dovere morale di dare queste risposte proprio a questi ragazzi che sentono oggi forte l’obbligo di sostenere una battaglia, di sollevare un urlo di dolore e protesta perché possano essere finalmente ricollocati correttamente nella storia fatti appartenenti a un periodo che, quando si sono verificati, non li vedeva nemmeno nati e di cui oggi sentono la responsabilità di essere coraggiosi paladini nella ricostruzione della verità”.
I ragazzi hanno opinioni chiare: “Rifiutiamo la narrativa che ci viene spesso propinata nelle scuole e nelle università di una mafia ridotta a piccola criminalità organizzata – continua Marta – senza invece considerare i rapporti che questa instaura sistematicamente con il potere politico, istituzionale ed imprenditoriale. Questo governo infatti, sta minando la lotta alla corruzione, e quindi alle organizzazioni mafiose, con la riforma sulle intercettazioni, l’abrogazione dell’abuso d’ufficio, la rimodulazione del traffico di influenze”.