Sul futuro e sulla memoria “purtroppo sono molto pessimista. Il pessimismo aumenta in un tempo come quello di oggi quando nessuno più studia storia, geografia. Quando nessuno si toglie da quel telefonino per pensare. Allora senza cultura, senza morale e senza pensare a se stessi come un ente eccezionale che è ognuno di noi, non si può che essere pessimisti. Quando tutti ormai saremo morti, noi sopravvissuti ormai siamo pochissimi, i nostri diretti eredi e i bravi insegnanti ricorderanno per un pò, poi ci sarà una riga in un libro di storia e poi più neanche quella”. È un estratto dell’intervista che la senatrice a vita Liliana Segre ha rilasciato a Che Tempo che Fa, sul Nove, alla vigilia della Giornata della memoria.

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