Fa caldo, molto caldo. Soprattutto quando sei rinchiuso in un camion sotto al sole, le temperature interne superano i 40℃ e non hai acqua. È quello che succede agli animali trasportati verso il macello nel nostro Paese. In queste giornate bollenti i nostri investigatori si sono messi in viaggio lungo l’autostrada A1, tra Lodi e Bologna, per monitorare le condizioni degli animali trasportati per essere destinati alla produzione di cibo. Li hanno intercettati e seguiti fino al macello, e con l’aiuto di una pistola termica hanno potuto rilevare le temperature interne ed esterne dei camion.

Nello specifico hanno rilevato temperature esterne di 36°-38°C gradi e interne di oltre 40°C, con casi in cui i camion hanno sostato fuori dal macello 30 minuti sotto il sole prima di scaricare gli animali. Tutto questo è legale. Purtroppo, le norme attuali non prevedono limiti di temperatura interna o esterna al veicolo per i viaggi che durano fino a otto ore (o 12 ore se viene concessa una deroga), né viene predisposto l’obbligo di fornire acqua agli animali, limitandosi a dare disposizioni solo per i viaggi lunghi superiori alle 8-12 ore. I maiali adulti riescono a mantenere la loro normale temperatura corporea se quella ambientale rimane compresa tra gli 8°C e i 25 °C, quindi molto lontane da quelle che abbiamo rilevato fuori e dentro ai camion.

Questo significa che gli animali che vengono trasportati in questi giorni sono chiaramente sottoposti a stress da caldo e sofferenze. Come mostrano le nostre immagini, boccheggiano, sono in affanno, molti di loro non hanno accesso all’acqua.

Eleonora Evi, eurodeputata e membro della Commissione speciale Anit sul trasporto animali vivi, da lei fortemente voluta, e co-portavoce nazionale di Europa Verde, ha dichiarato:

Le condizioni di trasporto documentate da Essere Animali sono agghiaccianti e portano alla luce un fenomeno del tutto ignorato dal nostro Paese, che non a caso non figura tra i tredici Stati membri che, in occasione del Consiglio Agrifish tra i ministri dell’Agricoltura e della Pesca dello scorso 18 luglio, si sono espressi in favore di una revisione ambiziosa del regolamento sul trasporto degli animali vivi, che dovrebbe essere presentata dalla Commissione europea nel 2023. È inaccettabile il silenzio assordante del ministro Patuanelli su un tema così importante come il benessere degli animali, verso cui l’Italia mostra ancora una volta una totale indifferenza e, al contrario, un supporto incondizionato a un sistema alimentare basato sul profitto a tutti i costi e su pratiche di allevamento intensivo e industriale che non soltanto sfrutta altri esseri senzienti come fossero merci, ma distrugge foreste, inquina suolo e acqua, aumenta le emissioni di gas serra e manda in bancarotta i piccoli agricoltori. Un modello insostenibile per l’intero pianeta, per questo è urgente invertire la rotta, senza perdere più tempo prezioso.

Alcuni di voi ricorderanno le terribili immagini che documentavano le condizioni di trasporto degli agnelli macellati prima di Pasqua, sottoposti a viaggi lunghi fino a trenta ore, con beverini inadatti e su mezzi di trasporto inadeguati. Immagini che ancora una volta dimostrano che le attuali leggi sulla protezione degli animali durante i trasporti sono incomplete e inadeguate. Per questo chiediamo a gran voce all’Unione europea e al Governo italiano una revisione totale della normativa, tra cui è necessario e urgente:

1) vietare i trasporti di animali su lunga distanza (oltre le otto ore);
2) introdurre per i viaggi entro le otto ore un intervallo di temperatura esterna tra i 5° e i 25°C al di fuori del quale ogni trasporto venga vietato;
3) garantire sempre l’accesso all’acqua durante il trasporto, utilizzando sistemi appropriati per ogni specie;

Sostieni anche tu una revisione della normativa sul trasporto e il macello degli animali. Firma la petizione su essereanimali.org.

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