I pesci che finiscono sulle tavole italiane non sono tutti pescati in mare. Molti di questi provengono dagli allevamenti ittici, luoghi che non sono molto diversi dagli allevamenti terrestri di bovini, suini, avicoli e altre specie. A differenza di questi animali, tuttavia, i pesci sono molto meno tutelati: attualmente, la legislazione comunitaria per i pesci in allevamento stabilisce solo alcuni requisiti generici e difficilmente applicabili nelle diverse fasi di allevamento (Direttiva 98/58/CE), durante il trasporto (Regolamento CE n. 1/2005) e al momento dell’abbattimento (Regolamento CE n. 1099/2009).

Lacune che sono ampiamente esposte in una nostra nuova indagine in diversi allevamenti europei di trote, spigole e orate, e che rivela condizioni di allevamento critiche, operazioni di trasporto problematiche e metodi di uccisione dolorosi. Nel dettaglio, le immagini mostrano animali costretti a vivere in vasche sovraffollate e senza arricchimenti ambientali. Condizioni che causano loro forte stress e aumentano i casi di aggressività, oltre ad abbassare le loro difese immunitarie e a promuovere la diffusione di agenti patogeni e quindi di malattie.

Anche le fasi di smistamento, trasporto e abbattimento, come mostrano le nostre immagini, non evitano agli animali gravi e acute sofferenze. I pesci vengono smistati — nel gergo questa procedura si chiama grading — con l’uso di rulli di macchinari inadeguati, vengono esposti all’aria anche per diversi minuti provocando soffocamento, sono movimentati con reti e sistemi di pompaggio che causano loro ferite e urti e infine vengono abbattuti con metodi crudeli che non fanno che prolungare la loro agonia.

Abbiamo deciso di pubblicare questa indagine in collaborazione con Compassion in World Farming per rilanciare la loro campagna in difesa dei pesci. Nello specifico la campagna si rivolge alla Commissione europea, impegnata in questo momento nella revisione della normativa Ue sul benessere degli animali, chiedendo che venga inclusa la tutela dei pesci tra gli obiettivi prioritari.

I pesci sono animali capaci di provare dolore. Ciononostante, finora sono state pressoché assenti le iniziative istituzionali per migliorare la loro tutela. Senza drastici miglioramenti alla legislazione europea, i pesci negli allevamenti continueranno a soffrire. Aiutaci a far sentire la voce dei pesci: firma la petizione.

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