Lo scorso fine settimana siamo stati al confine tra Slovenia e Italia per effettuare dei controlli sui camion che trasportano agnelli destinati al consumo durante il periodo pasquale. Animali che arrivano soprattutto da Ungheria e Romania e che prima di finire in un macello italiano sono obbligati a sopportare viaggi che durano dalle 24 alle 30 ore in condizioni difficilissime.

In pochi giorni abbiamo trascorso su strada 50 ore percorrendo 2.500 km, riuscendo a segnalare alle autorità quattro veicoli, di cui tre sono stati sanzionati dopo l’intervento della polizia stradale che li ha intercettati rispettivamente a Ferrara, Rovigo e Udine. Il 10 aprile si è unita al nostro team l’eurodeputata Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa Verde e membro della Commissione d’inchiesta sulla protezione degli animali durante il trasporto (Anit), da lei fortemente voluta.

Le violazioni riscontrate dalle autorità riguardavano l’altezza insufficiente dei compartimenti, che non permetteva agli animali di muoversi in maniera naturale, e che poteva provocare urti, ematomi e bruciature, oltre che una ventilazione inadeguata. Inoltre, i nostri attivisti hanno documentato un agnello costretto a viaggiare per ore con una zampa incastrata tra le sbarre del camion e molti animali assetati che non riuscivano a utilizzare i beverini installati sul camion, perché inadatti alla loro specie e/o età. Condizioni che non rispettano neppure le più basilari necessità degli animali.

Di fronte a questa situazione, Eleonora Evi ha dichiarato: “Ho deciso di dare il mio supporto a Essere Animali affinché, nel mio ruolo di europarlamentare membro della Commissione di inchiesta sul trasporto di animali vivi e in vista della revisione della normativa europea prevista nel 2023, potessimo monitorare l’applicazione sul campo del Regolamento europeo 1/2005 e tutte le sue lacune. Il nostro appello è rivolto in particolare alla Commissione Europea affinché ponga fine all’insensatezza di una normativa che consente di far nascere un animale in un Paese, allevarlo in un altro e macellarlo in un altro ancora. Non a caso l’Europa è il continente che esporta il maggior numero di animali vivi. Dobbiamo cambiare questo sistema, e dobbiamo farlo subito, perché non c’è più tempo da perdere”.

Lo scopo delle nostre attività di controllo non è solo quello di individuare eventuali irregolarità, ma anche quello di rivolgere un appello alla Commissione Europea affinché riveda il regolamento sui trasporti tenendo conto delle necessità di ogni specie. La normativa europea in questo ambito, oltre ad essere frequentemente violata, non è in grado di proteggere concretamente gli animali.

Oggi è legale trasportare agnelli di meno di due mesi di vita per viaggi della durata anche di 30 ore, sottoponendoli a condizioni di forte stress e sofferenza. Insieme ad altre Ong di tutta Europa, chiediamo maggiori tutele, come il divieto di trasporto di animali vivi su lunghe distanze e di individui non svezzati. L’Unione Europea ha la possibilità di migliorare realmente le condizioni degli animali, non tradisca le richieste della società civile.

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