“Sicuramente alla fine di questa guerra nel mercato nero ci saranno tante armi e sicuramente ci sarà un problema per la sicurezza in Europa. Le armi che circoleranno sono molto più pericolose e fino a 10 volte più potenti di quelle del periodo post-guerra in Jugoslavia, quando la ‘ndrangheta andava in quei territori e comprava bazooka e kalashnikov a 750 euro”. È l’allarme pronunciato a “Dimartedì” (La7) dal procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, che aggiunge: “Non c’è tracciabilità di queste armi che vengono consegnate agli ucraini e questo è un problema che il mondo occidentale si deve porre non dopo la guerra, ma adesso. E forse è già tardi”.

Il magistrato ribadisce anche il rischio, già da lui denunciato, dei soldi che arriveranno col Pnrr: “Le mafie, da Roma in su e in particolare in Lombardia, sono in attesa che gli Enti Locali comincino a fare appalti e a far circolare questo denaro. E quindi sono pronte a impossessarsi di questi soldi”.

Articolo Precedente

Carlo Smuraglia, il pioniere dell’antimafia a Milano: trent’anni fa svelò l’altra faccia della capitale morale. E la politica fece finta di nulla

next
Articolo Successivo

“Un pentito raccontò di soldi alla mafia da Berlusconi”: la procura di Firenze ha sentito Boccassini sull’indagine bruciata da uno scoop

next