Una maratona di nuoto attorno all’Isola d’Elba per sensibilizzare turisti e istituzioni sull’inquinamento nei mari. L’atleta lecchese Giorgio Riva percorrerà i 150 chilometri del periplo dell’Isola in cinque giorni, dal 23 al 27 maggio. In acqua sarà da solo, ma fuori avrà il sostegno di Legambiente Arcipelago Toscano, Refill-Now e altre organizzazioni dal mondo del volontariato e del turismo. Istruttore di nuoto, bagnino ed ex atleta agonista, il 34enne non è nuovo a imprese di questo genere. “Questa volta però la missione sportiva non sarà fine a se stessa. Daremo anche visibilità al tema ambientale”. L’Elba ospita infatti numerosi ecosistemi messi a rischio dalla plastica nei mari. “Per una coincidenza il mare dell’isola è uno dei posti con la concentrazione più alta di microplastiche in Italia – spiega Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana – Il giro di Riva serve a sollecitare le amministrazioni a fare quello che finora hanno fatto per finta: deliberare contro l’utilizzo delle plastiche monouso e fare rispettare le regole”.

L’idea della maratona acquatica è nata nell’estate del 2021. Riva, insieme alla sua ragazza, ha infatti affrontato la Grande Traversata Elbana (Gte), un percorso escursionistico che attraversa i paesaggi di tutta l’isola. A essere decisivo è stato però l’incontro con Matteo Galeazzi, 32enne originario dell’Elba, e il suo progetto di sensibilizzazione Refill-Now – per mappare tutte le sorgenti d’acqua sui sentieri e incentivare all’utilizzo di borracce, al posto di bottiglie monouso. Così “abbiamo pensato di coniugare la mia passione per il nuoto e le imprese sportive anche un messaggio ambientale – racconta l’atleta – L’Arcipelago Toscano infatti è un contesto affascinante, ma pieno di ecosistemi fragili e aree da tutelare dall’inquinamento. Le mie nuotate di solito hanno visibilità e attirano interesse”. Non è la prima volta che Riva si cimenta in una maratona nelle acque libere. Nel 2018 ha percorso in sette giorni i 150 chilometri del periplo del suo Lago di Como. Un paesaggio familiare che però “quest’anno sta patendo gli effetti della siccità” causata dai cambiamenti climatici. Nel 2019 invece è arrivata la doppia traversata dello Stretto di Messina, mentre nel 2021 invece ha sfidato uno dei mari più difficili, quello delle Bocche di Bonifacio. In 10 ore e 15 minuti è riuscito a solcare i 30 chilometri – tra andata e ritorno – che separano Santa Teresa di Gallura e Bonifacio-Capo Pertusato. A maggio il lecchese sarà il secondo nuotatore fondista a circumnavigare l’Elba, dopo che nel 1994 Francesco Cavaliere ha portato in Italia la disciplina dello swimtrekking.

“Vogliamo sollecitare la creazione dell’Area marina protetta dell’Arcipelago Toscano – spiega Mazzantini – La chiediamo ormai da 40 anni, dal 1982 e la maratona è un modo per invitare il ministero dell’Ambiente a riavviare l’iter”. Il Parco nazionale dell’Arcipelago esiste infatti dal 1996, ma tutela soltanto le aree della terraferma. Anche il mare, però, a causa dei rifiuti trasportati dai fiumi alle loro foci, subisce le conseguenze dell’inquinamento: “Tra l’Elba, la Capraia e la Corsica c’è una grossa concentrazione di plastica, una così detta isola di plastica. L’Università di Siena poi sta svolgendo delle ricerche continue sulle microplastiche nei muscoli dei cetacei”. Con diverse iniziative e campi di volontariato Legambiente ha già contribuito a coinvolgere giovani da ogni parte d’Italia nello studio della biodiversità e degli impatti dell’inquinamento, ma anche nella pulizia dell’isola. La sensibilità dei cittadini però spesso non va di pari passo con quella della politica: i provvedimenti per la protezione dell’ambiente – secondo Mazzantini – hanno infatti rallentato negli ultimi due anni di pandemia, anche a causa del maggiore afflusso turistico verso le mete italiane. Il progetto di Riva però sta riportando l’attenzione sul tema e coinvolgendo diverse realtà: “Hanno risposto molti imprenditori del turismo come sponsor, tra alberghi, campeggi ed ecoalberghi di Legambiente. Ai tempi di Cavaliere invece eravamo solo noi – afferma l’attivista – La situazione è migliorata”.

Riva partirà dall’Hotel Belmare di Patresi, con una prima tappa a Portoferraio, il comune più popoloso dell’isola. Per i giorni seguenti è prevista una media di 20 o 25 chilometri, con soste in luoghi simbolici del paesaggio elbano: dal promontorio di Cavo, a Rio Marina – un tempo “capitale” del ferro -, fino al Sud dell’isola: Pareti, a Capoliveri, Marina di Campo e la sua spiaggia più lunga di tutta l’isola. La meta finale sarà proprio il punto di avvio. I kayak dell’Associazione Sea Kayak Italy di Marciana Marina seguiranno l’atleta per sostenerlo con cibo e acqua.

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