Biciclette e monopattini, simboli della mobilità sostenibile. E tutti, rigorosamente, con una rosa appuntata al petto o al manubrio della bici. Sono oltre 400 le persone che domenica, in Piazza Duomo, a Milano, hanno partecipato al flashmob “Milano cambia giro”, promosso da 70 tra associazioni e movimenti che promuovono la mobilità ciclabile, per chiedere una città a misura di bici. Il giorno è simbolico: oggi, se non ci fosse stata l’emergenza Covid, sarebbe passato in città il Giro d’Italia. A manifestare, con la sua bicicletta, anche Marino Vigna, campione di ciclismo e oro alle Olimpiadi di Roma del 1960. Non ci sono stati assembramenti perché il flash mob era a numero chiuso e gli organizzatori hanno posizionato dei segnali a terra per indicare dove le persone potevano stare. “È un periodo di grandi cambiamenti, la nuova normalità ci richiede scelte sostenibili e che privilegino la mobilità su due ruote – ha detto l’assessore alla Partecipazione del Comune di Milano, che ha patrocinato l’evento, Lorenzo Lipparini -. Vogliamo essere partner e interlocutori allo stesso tempo di queste istanze, anche perché sono in cima alle richieste ricevute dai cittadini per la strategia di adattamento Milano 2020″. Tra le richieste degli organizzatori del flash mob al Comune ci sono la realizzazione di 150 km di nuove ciclabili ‘pop up’, con almeno 10 radiali e 2 circolari su scala metropolitana, il potenziamento di Area C, ossia l’area del centro con restrizioni di accesso alle auto, in una grande ‘zona 20’ con precedenza a bici e pedoni, una forte campagna di comunicazione volta al cambio di abitudini di mobilità da parte della cittadinanza, la creazione di una “consulta” della bicicletta.

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