Il primo mese del 2020 è stato il gennaio più caldo di sempre a livello globale e ha così battuto il primato del gennaio 2016 (+0,03 gradi medi). In Europa, invece, l’incremento è stato di 3,1 gradi sul periodo di riferimento 1981-2010 e rispetto a gennaio 2007, secondo anno più caldo nel nostro continente, l’aumento medio delle temperature è stato di 0,2 gradi. Il 2019 è diventato invece l’anno più caldo di sempre in Europa: gli ultimi dati mostrano che le temperature sono state di oltre 1,2 gradi sopra la media del trentennio 1981-2010. Per il resto del mondo, invece, il 2019 è stato il secondo anno più caldo. È la sintesi del Copernicus Climate Change Service (CS3), che ha condotto l’analisi insieme al Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (Ecmwf) per conto dell’Unione Europea. Le temperature medie di gennaio 2020 sono state particolarmente elevate in diverse zone dell’Europa nord-orientale, anche oltre 6 gradi in più. L’Italia non fa eccezione: lunedì scorso a Torino e Cuneo, ad esempio, le temperature hanno sfiorato i 27 gradi, valori praticamente estivi, mentre sulle Alpi Marittime, “sono stati raggiunti picchi di 20-22 gradi a 1000 metri e notevoli anche i 24-25 gradi registrati sul fondovalle aostano”. E anche i giorni della Merla (29-31 gennaio) sono stati più primaverili che invernali.

“Gli ultimi dati – rileva il CS3 – mostrano che il 2020 continua a far registrare temperature da record. La temperatura media globale per il luglio 2019 è stata lievemente più alta di quella del luglio 2016”, spiegano dal Copernicus Climate Change Service. Dati che però non sembrano destinati a migliorare: secondo l’Ufficio meteorologico britannico (Met Office) i prossimi cinque anni, tra il 2020 e il 2024, potrebbero essere i più caldi degli ultimi 150 anni, con picchi fino a 1,62 gradi centigradi superiori alle temperature medie globali dei livelli pre-industriali. Colpa dell’aumento dei gas serra. Il record appartiene finora al 2016, che ha registrato una temperatura di 1,16 gradi superiore ai livelli pre-industriali.

Tornando ai dati del C3S, in Europa il gennaio 2020 è stato meno piovoso della media, con l’eccezione della Norvegia e nelle regioni tra il nordest della Spagna e il sud della Francia. Al contrario, nell’emisfero sud del Pianeta diversi Paesi, tra cui l’Australia dell’ovest, il Madagascar e il Mozambico, hanno registrato piogge molto più frequenti della media. Per quanto riguarda i Poli, sia l’Artide che l’Antartide hanno dovuto fare i conti con coperture di ghiaccio sotto la media del periodo di riferimento. “Gli ultimi dati – rileva il C3S – mostrano che il 2020 continua a far registrare temperature da record. La temperatura media globale per il luglio 2019 è stata lievemente più alta di quella del luglio 2016″.

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