Italia 5 Stelle? Ci sono stati episodi veramente pessimi, come l’aggressione a Filippo Roma delle Iene. Èun episodio che dobbiamo stigmatizzare, perché sono sempre segnali bruttissimi quelli per cui un giornalista di qualsiasi testata viene insultato e minacciato. Sono cose inaccettabili. Faccio un appello a Di Maio e a Raggi: diano una prova di maturità, condannando quell’episodio, perché è un’aggressione orrenda che svilisce il M5s“. Sono le parole del deputato Pd, Andrea Romano, ospite de “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus.

Romano aggiunge: “Ho grande rispetto per il M5s, anche se sono molto distante da loro. Poi, certo, sentire dalla Raggi che le cose a Roma vanno benissimo e che continuerà a dare fastidio… ecco, io francamente spero di no. Mi auguro che questo fastidio che la Raggi dà al cittadino romano non duri molto, perché la Raggi è stata un pessimo sindaco. Una buona prova di maturità del M5s sarebbe quella di proporre al prossimo giro un altro candidato sindaco che non sia Virginia Raggi. Dovrebbero avere la maturità – continua – di prendere atto che è stato un sindaco pessimo. Non sarebbe la prima volta che un partito decidesse di cambiare cavallo, lo abbiamo fatto anche noi del Pd. Credo che anche nella prospettiva possibile alleanza M5s-Pd, la prova di Roma sarebbe determinante. Non si può assolutamente immaginare che Roma venga governata per altri 5 anni da un sindaco catastrofico come Virginia Raggi”.

Romano difende il segretario Pd, Nicola Zingaretti, secondo cui Virginia Raggi non dovrebbe dimettersi: “Credo che Zingaretti abbia risposto molto correttamente a quella domanda. Non è che dipenda dal Pd far dimettere la Raggi, che ha una sua maggioranza nel Consiglio municipale. Il compito del Pd è mettere in campo un’alternativa. A Budapest ha vinto un sindaco di centrosinistra, battendo il candidato di Orban. E questo è un importantissimo segnale. Lì è stata una coalizione a vincere. Il Pd dovrebbe mettere in campo anche a Roma una coalizione di questo tipo, magari anche un candidato non del Pd, ma che sia in grado di restituire alla Capitale d’Italia un’amministrazione più dignitosa“.

Il parlamentare Pd commenta l’accordo tra Pd e M5s: “Io penso che sia un’alleanza che va messa alla prova. Non ci vuole un matrimonio riparatore, non dobbiamo correre all’altare, ma è necessaria una seria prova di fidanzamento, poi una convivenza e dopo eventualmente un matrimonio, perché, come sappiamo tutti, i matrimoni che funzionano sono quelli in cui ci si conosce bene. Non sono quelli in cui c’è il colpo di fulmine e si corre all’altare. In che fase stiamo ora? Siamo agli inizi del fidanzamento. Italia Viva? Sta bene da sola. È quella che, a la Nanni Moretti, dice: ‘Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?’. Si devono certamente far notare, ma anche con qualche inciampo”.

Romano cita l’ex collega di partito Luigi Marattin: “Ieri sera ha detto che Italia Viva chiederà l’abolizione di quota 100. All’amico e compagno Marattin dico che in Parlamento abbiamo votato tutti il Nadef. In questo documento, che ha votato anche Italia Viva, c’è scritto che quota 100 non sarebbe stata abolita. Adesso si svegliano una mattina e dicono di volerla abolire. Secondo me, bisogna avere una maggiore coerenza e linearità, quello di Italia Viva è un atteggiamento da imboscati che non depone a favore di questo nuovo progetto”.

Articolo Precedente

Alto Adige, approvata la cancellazione del nome da una legge. Bazzecole da osteria

next
Articolo Successivo

Il M5s a dieci anni dalla fondazione si rivela per quel che è: un partito centralista. Come la Dc

next