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Politica - 9 Luglio 2019
Rifiuti Roma, al vertice anche di Di Maio. Costa e Raggi: “Parlato d’altro”. Ma il vicepremier su Fb dice il contrario
La Playlist Politica
- 18:58 - Usa: Fidanza (Ecr), 'Meloni interlocutrice privilegiata di Trump in Europa'
Roma, 20 gen (Adnkronos) - "Oggi qui a Washington stiamo vivendo un giorno destinato a cambiare la Storia. Gli americani hanno scelto per la seconda volta Donald J. Trump, che ha vinto contro tutto e tutti e ora dovrà affrontare grandi sfide: dal superamento dell’ideologia woke al contrasto all’immigrazione irregolare, dall’intelligenza artificiale alla necessità di unire sostenibilità e pragmatismo". Lo scrive su Twitter Carlo Fidanza, capo delegazione FdI-Ecr all'Europarlamento.
"E noi, con la nostra Presidente Giorgia Meloni, ormai riconosciuta da tutti come l’interlocutrice privilegiata di Trump in Europa, non vediamo l’ora di lavorare insieme per difendere i nostri interessi e i nostri valori comuni. Buon lavoro, Mr. President!", aggiunge Fidanza.
- 18:51 - Truffe: investimenti in oro, in inchiesta Gdf 5mila potenziali vittime
Milano, 20 gen. (Adnkronos) - E' una coppia, una madre e una figlia residenti in provincia di Milano, ad aver denunciato la presunta truffa che ha permesso al Nucleo di polizia valutaria della Guardia di finanza di Milano di eseguire cinque arresti (uno in carcere e quattro domiciliari) con l'accusa di associazione per delinquere, abusivismo finanziario e truffa. In una vacanza in Alto Adige alle due donne viene proposto l'acquisto di lingotti d'oro, metallo prezioso che sarebbe stato reinvestito dalla società Global group consulting nell'acquisto di prodotti medicali ospedalieri e viene assicurato un rendimento mensile del 4%. Le due donne solo dopo molti solleciti e l'intervento di un legale sarebbero riuscite a riottenere il capitale investito, ma avrebbero denunciato l'accaduto.
Oggetto di un interesse della Consob e di un'attività ispettiva della Guardia di finanza sono numerose, a dire del gip di Milano Massimo Baraldo cha ordinato l'arresto e disposto il sequestro preventivo di circa 23 milioni di euro, nei confronti di alcune delle società coinvolte.
Secondo una stima effettuata dalla Guardia di finanza di Trento e contenuta in un'informativa che a dire del giudice sarebbe avvalorata dalle conversazioni intercettate, "l'importo complessivo del risparmio rastrellato dalla Global dal 2019 ad oggi è di almeno 89 milioni di euro, dei quali 4.015.883 euro nella sola zona del Trentino da parte di 185 investitori identificati, mentre la Guardia di finanza di Milano, stima in circa 5.000 il numero degli investitori sul territorio nazionale". Già ad una prima lettura degli atti si rileva, per il giudice, "la natura truffaldina" delle operazioni di investimento pianificate ed attuate, atteso che un rendimento del 4% mensile e del 48% annuo sul capitale investito è del tutto irrealistico e anomalo.
- 17:39 - **Pd: Parisi, 'Milano e Orvieto? Schlein non promuove confronto, è un suo fallimento'**
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - Del gran parlare attorno alle due riunioni del week end, quella di Milano di Comunità democratica e quella a Orvieto di Libertà Eguale, il professor Arturo Parisi trae una considerazione univoca: l'aver dimostrato "ancora una volta che nel Pd è più facile discutere dei problemi comuni fuori dal partito che all'interno". E per l'ideatore dell'Ulivo questa mancanza di confronto va imputata alla segretaria del Pd, a Elly Schlein: il fatto che "non riesca a promuovere il confronto tra le diverse posizioni all’interno del partito è implicitamente il segno di un suo fallimento". A meno che "non ritenga che le conte nelle primarie di partito abbiano risolto alla radice ogni confronto tra i contenuti".
Quanto agli scenari, a una eventuale Margherita 2.0, Parisi che dalla Margherita, quella originale, è stato presidente mette in guardia da chi tifa pro e contro l'ipotesi. Piuttosto "una volta chiarito" che si sta nello stesso campo o nello stesso partito, "ognuno ha il diritto e il dovere di mettere in discussione la linea che guida la coalizione". Una discussione sulla linea perchè, sottolinea Parisi, "non ho trovato per il momento alcun segno della contestazione del ruolo" di Schlein.
Professor Parisi, si è appena concluso un movimentato week end tra la riunione 'catto-dem' di Milano e quella di Libertà Eguale a Orvieto. Che idea se ne è fatto? "Che pur muovendosi ambedue senza incertezze nel perimetro del Pd si è trattato di riunioni del tutto diverse. È stata la coincidenza temporale, in buona parte casuale, a favorire la narrazione della comune appartenenza ad una supposta area di ‘centro del centrosinistra’, se non addirittura a proporle come due varianti della componente cattolica. Peccato! Questa confusione ci ha infatti privato della considerazione del contributo portato distintamente dalle due diverse riunioni. Comunque il loro svolgimento ha dimostrato ancora una volta che nel Pd è più facile discutere dei problemi (che dovrebbero essere) comuni fuori dal partito piuttosto che all’interno degli organi deputati dallo Statuto al confronto politico e alle conseguenti decisioni".
Le due riunioni hanno aperto una discussione tra chi sostiene un Pd a vocazione maggioritaria e chi, Matteo Renzi tra gli altri, la necessità di un nuovo soggetto 'centrista' che affianchi il Pd e allarghi il campo del centrosinistra, una Margherita 2.0. Quale è la sua opinione? "Lasciamo da parte il chi e il cosa. Chi ha la pazienza di seguire queste cose -osserva Parisi- non ha infatti difficoltà a ricordare che sono troppi quelli che nel tempo hanno sostenuto, con le parole e ancor di più nei comportamenti, prima una tesi e dopo, quella esattamente opposta".
"Quanto a me, penso che una volta confermata la stabile appartenenza almeno allo stesso campo se non proprio allo stesso partito, ognuno ha il diritto e il dovere di mettere in discussione la linea che guida la coalizione oggi all’opposizione e che la guiderà in un domani nella competizione per il governo. È infatti evidente che è la linea che risulta prevalente a imprimere il proprio segno politico a tutti quelli che dichiarandosi appartenenti alla stessa coalizione si impegnano a sostenerla. A meno che, tornando definitivamente al proporzionale, ognuno fa per proprio conto".
Alcuni commentatori hanno rilevato in entrambe le assemblee una messa in discussione del ruolo di Elly Schlein come possibile federatrice e quindi candidata premier del centrosinistra. Hanno ragione, Schlein non sarebbe la candidata giusta per palazzo Chigi? "Di certo il solo fatto che Elly Schlein non riesca a promuovere il confronto tra le diverse posizioni all’interno del partito è implicitamente il segno di un suo fallimento. A meno che non ritenga che le conte nelle primarie di partito abbiano risolto alla radice ogni confronto tra i contenuti. Dico, implicitamente. A stare alle dichiarazioni esplicite non ho tuttavia trovato per il momento alcun segno della contestazione del suo ruolo. Non ad Orvieto dove si sono riuniti quelli che attorno a Veltroni hanno da sempre sostenuto la tesi che vuole il Segretario del Partito Democratico automaticamente candidato alla guida del governo. Ma neppure a Milano visto che Delrio ha chiarito previamente che non si intende mettere in discussione questa regola, limitandosi a chiedere attenzione alle richieste dei 'catto-dem' e il riconoscimento della loro presenza e del loro spazio".
- 17:23 - Tumori, Ue estende dostarlimab più chemio in prima linea per carcinoma endometrio
Roma, 20 gen. (Adnkronos Salute) - La Commissione europea ha approvato dostarlimab in combinazione con la chemioterapia (carboplatino e paclitaxel) per il trattamento di prima linea delle pazienti adulte con carcinoma dell'endometrio primario avanzato o ricorrente, candidate alla terapia sistemica. Questa approvazione - si legge in una nota diffusa da Gsk - amplia la precedente indicazione della combinazione nell'Unione europea, includendo le pazienti che presentano tumori con capacità di riparazione del mismatch (Mmrp) e microsatelliti stabili (Mss), vale a dire circa il 75% delle pazienti con diagnosi di cancro dell'endometrio, per le quali le opzioni di trattamento sono ancora limitate.
"Per la prima volta - afferma Hesham Abdullah, Senior Vice President, Global Head Oncology, R&D, Gsk - tutte le pazienti con cancro dell'endometrio primario avanzato o ricorrente nell'Ue hanno un trattamento immuno-oncologico approvato che ha mostrato un beneficio di sopravvivenza globale statisticamente e clinicamente significativo. Siamo orgogliosi che dostarlimab continui a ridefinire il panorama dei trattamenti per queste pazienti". Il via libera della Commissione europea per lìestensione d'uso della combinazione dostarlimab + chemioterapia si basa sui risultati della parte 1 dello studio Ruby di fase 3.
Il principal investigator dello studio, il danese Mansoor Raza Mirza, a capo dell'Oncologia del Copenhagen University Hospital aggiunge: "I medici aspettano da anni un'opzione immuno-oncologica che possa migliorare significativamente i risultati di sopravvivenza globale per le pazienti con cancro dell'endometrio primario avanzato o ricorrente Mmrp/Mss. L'approvazione estesa rappresenta un progresso significativo che mantiene questa speranza per tutte le pazienti con tumori dMmr/Msi-H e Mmrp/Mss".
Il Ruby parte 1 - riporta la nota - è l'unico studio clinico in questo contesto a mostrare un beneficio clinicamente e statisticamente significativo in termini di sopravvivenza globale (Os) nell'intera popolazione di pazienti con carcinoma endometriale primario avanzato o ricorrente, che si evidenzia in una riduzione del 31% del rischio di morte rispetto alla sola chemioterapia. Al traguardo dei 2,5 anni, la possibilità di essere vive era del 61% per le pazienti nel gruppo dostarlimab più chemioterapia (245 pazienti) rispetto al 49% nel gruppo trattato con chemioterapia (249 pazienti). Inoltre, è stato osservato un miglioramento di 16,4 mesi nella Os mediana con la combinazione rispetto alla sola chemioterapia (44,6 contro 28,2 mesi rispettivamente). La durata mediana del follow-up è stata superiore a 3 anni.
L'analisi di sicurezza e tollerabilità di Ruby parte 1 ha mostrato un profilo di sicurezza per dostarlimab più carboplatino-paclitaxel coerente con i profili di sicurezza noti dei singoli agenti. Le reazioni avverse più comuni emerse dal trattamento (≥ 10%) nelle pazienti trattate con la combinazione sono state rash, rash maculopapulare, ipotiroidismo, piressia, aumento dell'alanina aminotransferasi, aumento dell'aspartato aminotransferasi e secchezza cutanea.
I dati sulla sopravvivenza globale erano stati presentati al meeting annuale della Society of Gynecologic Oncology sul cancro femminile il 16 marzo 2024 e pubblicati su 'Annals of Oncology' il 9 giugno dello stesso anno. Negli Stati Uniti l'indicazione è stata estesa a tutte le pazienti adulte con carcinoma endometriale primario avanzato o ricorrente lo scorso agosto.
- 17:18 - Paglia contro Maffucci: "Sbaglia, fu Agnes a portare Celentano in Rai"
(Adnkronos) - La televisione italiana degli anni Ottanta è stata un’epoca di grandi rivoluzioni, sia sul piano culturale che su quello gestionale. Un momento chiave di questa stagione fu il cosiddetto “caso Celentano”, che segnò una svolta per Raiuno. Un episodio tornato oggi al centro del dibattito per due interpretazioni contrastanti: quella del dirigente Rai Mario Maffucci, raccontata nel libro-intervista SamuRai (scritto con Andrea Scarpa), e quella di Guido Paglia, ex direttore delle relazioni esterne Rai, che smentisce categoricamente la ricostruzione in un articolo pubblicato su Sassate.it.
In un’intervista al 'Corriere della Sera', Maffucci ricorda l’inizio del “caso Celentano” come un momento di crisi scaturito dalla polemica tra Pippo Baudo e il presidente della Rai Enrico Manca. Durante l’ultima puntata di Fantastico 7, andata in onda il 6 gennaio 1987, Baudo rispose piccato a Manca, che lo aveva definito un conduttore “nazionalpopolare”, dichiarando: “Da ora in poi mi sforzerò di fare programmi regionali e impopolari”. Poco dopo, Baudo lasciò la Rai per approdare a Fininvest, nello stesso periodo di Raffaella Carrà ed Enrica Bonaccorti.
Di fronte alla necessità di rinnovare Fantastico, Maffucci racconta che fu lui a proporre Adriano Celentano, convinto che servisse “un personaggio carismatico come Baudo, ma fuori dagli schemi televisivi”. Racconta anche che il mitico direttore generale Biagio Agnes fu scettico (“Non sa fare la tv”) ma accettò la proposta.
Maffucci attribuisce il successo della scelta anche a un commento di Ciriaco De Mita, all’epoca segretario della DC, che avrebbe definito Fantastico 8 “interessante”. Questo, secondo Maffucci, confermò la bontà dell’azzardo di puntare su Celentano.
Guido Paglia offre una narrazione diversa, e sostiene che Maffucci soffra di “cattiva memoria” e abbia sovrastimato il proprio ruolo nella vicenda, “forse non sapendo che quella decisione venne presa in altri luoghi e in altri momenti, prima che lui ne fosse coinvolto”. Secondo Paglia, fu lo stesso Agnes a concepire l’idea di coinvolgere Celentano, grazie alla loro conoscenza personale maturata durante le vacanze natalizie sull’Altopiano di Asiago. Paglia descrive Agnes come un uomo con un piano ben definito, che individuò subito nel “Molleggiato” la soluzione ideale per risollevare le sorti del programma.
Paglia contesta anche l’episodio relativo a Ciriaco De Mita, affermando che Agnes non avrebbe mai discusso i contenuti televisivi con il leader democristiano, con cui parlava di questioni relative alla Rai ma di certo non delle singole scelte sui palinsesti. L’ex direttore della comunicazione e delle relazioni esterne di Viale Mazzini conclude sottolineando come Fantastico 8 abbia raggiunto un successo straordinario, con 13,2 milioni di spettatori e il 63% di share nella puntata d’esordio, ma ribadisce che il merito principale spetta ad Agnes.
Al di là delle divergenze, entrambe le narrazioni concordano sull’impatto epocale di Fantastico 8, che rappresentò una svolta per la Rai e il panorama televisivo italiano. Celentano, pur con le sue eccentricità e con un esordio secondo Maffucci “andato malissimo”, seppe catturare l’attenzione del pubblico, confermandosi una figura capace di innovare e sorprendere.
- 17:06 - Truffe: investimenti in oro e promessa di guadagni del 48% l'anno, 5 arresti
Milano, 20 gen. (Adnkronos) - E' di cinque arresti (uno in carcere e quattro ai domiciliari) con l'accusa di associazione per delinquere, abusivismo finanziario e truffa il bilancio di un'operazione del Nucleo di polizia valutaria della Guardia di finanza di Milano che ha portato al sequestro preventivo di circa 23 milioni di euro. Il gruppo finito in manette avrebbe promosso l'acquisto di oro da investimento e il contestuale deposito del metallo prezioso in un'altra società "in cambio di un tasso di remunerazione fisso del 4% mensile (48% annuo), derivante da presunti investimenti nel settore farmaceutico, in realtà mai effettuati". All'appello mancano due destinatari della misura cautelare firmata dalla procura di Milano.
Per attrarre nuovi potenziali investitori - risulta rilevante il numero delle vittime -, oltre che del passaparola, si sono avvalsi di un'attività promozionale attraverso profili social che avrebbe garantito una maggiore visibilità dell’offerta finanziaria. "Dal 2019 a oggi, le somme raccolte ammontano a oltre 60 milioni di euro, ma solo una minima parte (circa il 15%) è stata destinata all’effettivo acquisto di oro fisico, mentre la restante parte è stata utilizzata per remunerare i primi clienti aderenti al sistema nonché per finalità diverse rispetto al mandato ricevuto, come ad esempio il pagamento di compensi agli ideatori della frode" si legge nella nota del procuratore Marcello Viola.
Per disincentivare le richieste di restituzione del capitale e di ritiro delle rendite maturate, ai clienti veniva proposta l'iscrizione a un'associazione culturale, a seguito della quale i tesserati avrebbero avuto accesso a vantaggi riservati, pagando con una valuta convenzionale, una sorta di criptovaluta, spendibile in una rete di negozi convenzionati della filiera del lusso. Nell'indagine sono stati sottoposti a sequestro amministrativo 131 lingotti d’oro per il valore di 800mila euro trovati in possesso di uno dei componenti dell'associazione, da mercoledì scorso ai domiciliari.
- 16:57 - Mo, anestesisti: "Situazione sanitaria nord Gaza è inaccettabile"
Roma, 20 gen. (Adnkronos Salute) - La Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti), da 90 anni impegnata nella salvaguardia delle vite umane in situazioni di emergenza, esprime profonda preoccupazione per la grave crisi sanitaria che sta colpendo il nord della Striscia di Gaza. L'interruzione delle attività del Kamal Adwan Hospital ha lasciato la popolazione senza strutture sanitarie maggiori operative. "L'attuale situazione umanitaria nel nord di Gaza è inaccettabile - dichiara Elena Bignami, presidente di Siaarti - e richiede una risposta immediata e coordinata da parte della comunità internazionale. Non possiamo permettere che la popolazione civile venga abbandonata senza cure essenziali".
Siaarti - riporta una nota - si associa alla dichiarazione dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che si è detta sconvolta per il raid sull'Ospedale Kamal Adwan, evento che ha messo fuori servizio l'ultima grande struttura sanitaria nel nord di Gaza. Lo smantellamento sistematico del sistema sanitario e l'assedio durato oltre 80 giorni hanno messo a rischio la vita di 75.000 palestinesi rimasti nell'area. Oltre all'assenza di strutture sanitarie - ricordano da Siaarti - la popolazione locale sta affrontando una crisi umanitaria aggravata dalla mancanza di cibo, acqua potabile e ripari adeguati. Le rigide condizioni climatiche hanno già causato tragiche perdite, tra cui la morte per ipotermia di alcuni neonati. In nessun caso la distruzione deliberata di ospedali può essere giustificata, anche in presenza di sospetti sul loro utilizzo improprio. La tutela delle strutture sanitarie deve essere una priorità assoluta per la comunità internazionale.
"La distruzione delle strutture sanitarie, specialmente in una situazione di emergenza umanitaria come questa - aggiunge Alberto Giannini, responsabile del Comitato etico di Siaarti - rappresenta una grave violazione dei principi fondamentali del diritto umanitario internazionale".
Siaarti - continua la nota - condanna con fermezza l'uso dei civili come 'scudi umani' e l'impiego degli ospedali per scopi non sanitari. Allo stesso modo, denuncia gli attacchi indiscriminati che colpiscono la popolazione civile, il personale e le strutture sanitarie. Attaccare e distruggere ospedali rimane inaccettabile anche in presenza di dubbi sul loro utilizzo da parte di forze ostili, viste le gravissime conseguenze per la popolazione civile.
Fedele al suo motto, 'Pro vita contra dolorem semper', Siaarti ribadisce il dovere del personale sanitario di curare chiunque senza distinzione di età, sesso, religione o appartenenza politica, esortando a non compromettere l’attività sanitaria anche in situazioni di sospetto. La tutela della salute e della dignità umana deve rimanere al centro di ogni intervento internazionale. Siaarti si unisce all'Oms nel richiedere un immediato cessate il fuoco e l'attiva protezione delle strutture sanitarie e dei civili, sollecitando un impegno collettivo per alleviare la sofferenza delle popolazioni colpite.
"La comunità internazionale deve agire con urgenza per garantire che la protezione della vita e della salute prevalgano su ogni altra considerazione. Solo attraverso il rispetto dei principi umanitari potremo aspirare a un futuro di pace e sicurezza per tutti", conclude Bignami.