La “Venere di Urbino” di Tiziano in una stanza appositamente dedicata. Il ritorno in Galleria, dopo quasi dieci anni di lontananza dagli occhi del pubblico, della monumentale “Madonna del Popolo” di Federico Barocci. Una nuova sala interamente dedicata ai capolavori del naturalismo veneziano, altre per quelli del Tintoretto e del Veronese, oltre 30 dipinti che tornano visibili dopo molto tempo. Sono solo alcuni dei tesori della grande pittura veneta e fiorentina del ‘500 e del primo ‘600, accolti al primo piano degli Uffizi in 14 sale completamente riallestite. “È come se si fosse aperto un secondo, nuovo museo dentro la Galleria”, ha commentato il direttore Eike Schmidt.

Esposte vi sono 105 opere, un terzo delle quali da tempo in deposito: i lavori, che hanno riguardato un’area del museo di oltre 1100 metri quadrati, sono andati avanti per circa un anno. I capolavori di Lorenzo Lotto, Tintoretto, Veronese, molti dei quali da tempo non più visibili, tornano ora a disposizione del pubblico. “Finalmente possiamo mostrare nel modo migliore due settori delle nostre collezioni, quello della pittura della Controriforma e quella della pittura veneta, che sono anche tra i più importanti al mondo – ha aggiunto Schmidt -. Ma non è finita qui: nel giro di pochi mesi tutta l’ala del Cinquecento sarà riallestita”.

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