Durissimo monito di Massimo Giletti a Non è L’Arena (La7) all’assessore all’Agricoltura della Regione Sicilia, Edgardo Bandiera (Forza Italia). Nel corso della trasmissione, viene affrontata la vicenda delle sorelle Irene, Anna e Ina Napoli, che insieme alla loro madre gestiscono un’azienda agricola di 90 ettari a Mezzojuso (Palermo), antico feudo del boss mafioso Bernardo Provenzano. Dal 2006 le donne sono vittime dei continui raid e invasioni di animali che calpestano il loro raccolto, riducendole al crollo economico. Il caso della “mafia dei pascoli” nel paese siciliano ha avuto ribalta mediatica anche con Le Iene, ma allo stato attuale la situazione è ancora nello stallo completo, a dispetto delle 28 denunce delle donne. Dalle immagini delle mucche che invadono le terre delle sorelle Napoli, si è evinto che una parte di questi animali proviene dall’Istituto Zootecnico, proprietà della Regione Sicilia. Giletti rivela di aver mandato personalmente un messaggio all’assessore regionale Bandiera della giunta Musumeci: “Io evidentemente non sono stato ritenuto degno di alcuna risposta. Ma non è che dovete rispondere a me. Dovete dare una risposta a queste persone, se avete il coraggio di cambiare questo Paese, dato che vi siete appena insediati alla Regione. Gli unici che stanno vicino a queste donne sono i carabinieri“. E aggiunge: “Capisco che l’ufficio stampa dell’assessore dica che loro non andranno mai in nessun programma televisivo. Lo vedremo da qua a 5 anni. Uno è anche libero di non voler andare in tv. Ma innanzitutto bisogna rispondere. E la nuova politica appena arrivata in Sicilia deve prendere in mano quello che sta succedendo a queste donne e deve aiutarle. Io mi vergogno di appartenere a uno Stato che non dà neanche la possibilità a queste donne di mietere il grano. E’ una vergogna, io in questo Stato non mi ci trovo”. Poi rincara: “E lo dico al nuovo assessore regionale all’Agricoltura, che non ha neanche avuto la voglia di rispondermi. Caro assessore, lei non deve rispondere a me. Io la invito domenica prossima, lei non vorrà venire, ma a dare solidarietà a questa famiglia di 4 donne, abbandonate e circondate dalla mafia, lo deve fare”

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