Ecco perché il punto è capire come ha funzionato il sistema. A riguardo fanno riflettere le dichiarazioni di Fausto Morrone, fino a dicembre 2017 responsabile della trasparenza e della prevenzione della corruzione di Sma Campania, che ha raccontato anche su Facebook di “una lunghissima serie di anomalie gestionali” denunciate alla Regione Campania e all’Anac. “Ricordo solamente affidamenti dati in emergenza o per somma urgenza” ha detto parlando a Fanpage delle società che si sono dovute occupare dei rifiuti per conto di Sma. Morrone, poi, ha spiegato come si possono creare le condizioni affinché una gara vada deserta, facendo un bando con criteri troppo restrittivi (magari anche con un’informazione falsata) o in tempi talmente ristretti da impedire a molte aziende, se non a quelle informate precedentemente, di partecipare. Da qui alla scappatoia della proroga il passo è breve. “E se con il bando sei tu che stabilisci i criteri e scegli l’azienda – spiega Morrone a ilfattoquotidiano.it – con la proroga a dettare le condizioni sono le imprese a cui si affida il servizio. Le strade per far aumentare i prezzi sono diverse. Si può persino stabilire di aumentare le tonnellate di fanghi da smaltire”. Secondo l’ex responsabile della trasparenza “nessuno, neppure la Regione, può dire cosa sia davvero successo in questi ultimi anni e quanto si sia pagato per lo smaltimento di fanghi dato che non ci sono i bilanci della Sma”.

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