Calvino? All’inizio ho pensato ‘che barba!’, invece devo dire che sono molto felice della scelta di questo brano come una delle tracce, penso che i ragazzi la possano svolgere tranquillamente”. Maurizio Maggiani, scrittore vincitore del Premio Strega 2005, non è un fan di Italo Calvino. La scelta del ministero dell’Istruzione, però, di porre i circa 500mila studenti di fronte a un brano tratto da Il sentiero dei nidi di ragno‘ che parla anche di passaggio alla vita adulta, lo ha sorpreso in positivo: “Ho subito pensato al fatto che avrei preferito che la scelta del Miur fosse ricaduta su un autore vivente, ma questa volta si è fatto un uso di Calvino a fin di bene”.

Come ogni anno sono stati smentiti tutti i pronostici, che volevano Ungaretti, Svevo, Pirandello e Dante tra i più papabili, ma i maturandi non hanno niente di cui preoccuparsi, “il testo non presenta grandi ostacoli – è la rassicurazione di Maggiani – anzi, il fatto che sia in prosa è un grande aiuto rispetto alla scelta dell’anno scorso della lingua poetica di Quasimodo, che è distante dal linguaggio che i ragazzi usano tutti i giorni”.

Anche la tematica su cui i giovani sono chiamati a riflettere è più che abbordabile: “Si parla di esclusione, della propria disponibilità verso l’altro. E si può parlare anche di bullismo, un tema che tocca molti giovani da vicino. Anche la tematica dell’inadeguatezza li riguarda: questo è un problema dei giovani di tutto il mondo da millenni. È una questione che affrontano tutte le generazioni, perché si sa che il mondo è dei vecchi. Insomma, è una prova di estrema attualità, si può riflettere e scrivere molto su questo argomento, e i ragazzi sanno di cosa stanno parlando, si tratta di cronaca di vita quotidiana, hanno tutti gli strumenti per farlo. Anzi, sa cosa dico? Spero proprio lo scelgano, anche se non credo che lo faranno in molti”.

Il brano propone una riflessione sull’ingresso nel mondo degli adulti: “Se pensiamo all’esame di maturità come a un passaggio, un brano più centrato di questo non ci poteva essere. Anche se, devo dire – specifica lo scrittore – pensando ai ragazzi di oggi, che sono iper protetti, che vanno all’esame di stato accompagnati dai genitori, mi viene da sorridere: spesso trattiamo i nostri giovani come bambini, è interessante che vengano posti di fronte a questo tema, sono incuriosito da cosa riusciranno a scrivere”.

Insomma, anche se Calvino viene considerato come ‘insolito’ tra gli autori proposti all’esame di Stato, la scelta fatta dal Miur sembra essere più che positiva. “Oltretutto – spiega Maggiani – Calvino è il classico dei classici, è inattaccabile, un’autorità indiscussa. È qualcosa di cui non possiamo fare a meno, come la Barilla. Tutti gli insegnanti lo hanno fatto leggere, è facile da comprendere e non c’è antologia che non lo comprenda”. Gli studenti, quindi, non potranno lamentarsi del fatto di non aver studiato durante l’anno l’autore.

La scelta, appunto, ‘insolita’, riflette aria di cambiamento? “Questo è un discorso che si fa tutti gli anni – puntualizza lo scrittore -. Siamo tutti ansiosi che la scuola proponga il nuovo, ma dovrebbe proporre cose concrete.”

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