Ancora morti per il maltempo. Una frana di fango e detriti ha travolto una casa a Cerro di Laveno Mombello, in provincia di Varese, uccidendo il 70enne Giorgio Levati e sua nipote acquisita di 16 anni Adriana De Pena Moya. È successo poco dopo la mezzanotte di sabato 15 novembre. Secondo le prime ricostruzioni, nell’edificio in via Reno 13 c’erano cinque persone – la 16enne, i genitori e altri due parenti – quando dalla collina sopra la casa è scesa una colata di fango che ha investito la villetta, provocando il crollo di un muro. Tre persone sono riuscite a mettersi in salvo, mentre la ragazza e l’anziano sono stati travolti dalle macerie. È probabilmente da collegare al maltempo anche l’incidente stradale mortale avvenuto sabato sera in provincia di Cuneo. Vittima una ragazza di 21 anni che ha sbandato con l’auto alla periferia di Alba finendo fuori strada. La giovane è morta annegata nel rio Baraccoi, un rigagnolo ingrossato dalle intense precipitazioni di questi giorni. Ancora vane, invece, le ricerche del disperso a Mignanego, nell’entroterra di Genova, dove da sabato 15 novembre si sono perse le tracce di Luciano Ballestrero, 66 anni, uscito di casa per spostare la sua auto e mai più tornato. Il 17 novembre, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, e il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, visiteranno “le zone più colpite” dalle ultime alluvioni in Liguria, Piemonte e Lombardia. Nel crollo di parte del cimitero della Biacca, a Bolzaneto, sono stati dispersi 34 colombari e 39 ossari.

Frana di fango e detriti nel Varesotto, due morti. “Stavo guardando la televisione quando ho sentito un forte boato, sono corsa nell’altra stanza e ho visto mio marito sepolto sotto metri cubi di fango: tutto è stato improvviso, è durato meno di un minuto”. È il racconto di Lia Levati, la moglie di Giorgio Levati, il 70enne morto insieme alla nipote acquisita di 16 anni, Adriana De Pena Moya, a causa di una colata di fango che sabato notte ha travolto la loro villetta a Laveno Mombello. I  soccorritori hanno lavorato per quattro ore e mezza per estrarre dalle macerie i corpi delle due vittime. La 16enne è stata ritrovata per prima ed è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Cittiglio, dove è morta durante la notte. Più difficili le operazioni per recuperare il 70enne, trovato morto sotto le macerie. Entrambi sono stati schiacciati da uno dei muri della casa, distrutta dalla colata di fango scesa da una collina. Il pm di Varese Giulia Troina ha acquisito la documentazione sui lavori effettuati negli anni sul versante della collina. Da quanto si è saputo, tutti i lavori sarebbero stati affidati a soggetti privati. La villetta dove abitava la famiglia è stata l’unica abitazione coinvolta dalla frana a Cerro, frazione di Laveno Mombello affacciata sul lago Maggiore. Secondo alcuni vicini di casa, da tempo la famiglia era preoccupata per il rischio che la collina potesse franare. In passato si erano verificati infatti diversi smottamenti sulla collina tra cui, i più gravi, nel 1993 e nel 2000.

Cuneese, 21enne sbanda e annega in un torrente. Incidente mortale ad Alba, in provincia di Cuneo, dove una ragazza di 21 anni sabato sera ha sbandato con l’auto alla periferia di Alba finendo fuori strada e annegando nel rio Baraccoi, un rigagnolo ingrossato dalle intense precipitazioni di questi giorni. La ragazza era uscita di casa dopo cena e stava raggiungendo alcuni amici nel centro di Alba. Sono stati questi ultimi, non vedendola arrivare, a chiamare i genitori. Il padre si è messo subito sulle sue tracce. Quando ha notato l’auto della figlia ribaltata nel rio e ha chiamato i soccorsi, per la ragazza non c’era più nulla da fare.

Continuano le ricerche del disperso nel Genovese. Non hanno dato ancora nessun risultato le ricerche di Luciano Ballestrero, 66enne, uscito di casa sabato 15 novembre per andare a mettere in sicurezza la propria auto parcheggiata vicino ad un torrente a Mignanego. La piena del corso d’acqua ha travolto il mezzo e dell’uomo non si sono avute più notizie. A Genova risultano isolate 180 famiglie che vivono in località sparse a Brigna, nell’entroterra di Voltri. Una frana ostruisce l’unica strada di accesso. Dall’alluvione del 9 ottobre sono, invece, 99 le famiglie sfollate. Per la nuova instabilità meteo in arrivo sulla Liguria, la protezione civile ha previsto dalle 24 di domenica alle 24 di lunedì 17 novembre, l’allerta 2 dal Tigullio alla Spezia. Allerta 1 da Noli a Portofino. Dopo l’alluvione di sabato, la zona più colpita è stata quella del Ponente ma allagamenti sono avvenuti anche in Val Bisagno, mentre nessun problema è segnalato sul Levante della regione. I vigili del fuoco stanno lavorando sul letto del torrente Polcevera per rimuovere le salme disperse dopo il crollo avvenuto nel cimitero della Biacca a Bolzaneto: secondo le autorità sarebbero andati persi 34 colombari e 39 ossari. Nel Chiavarese e nei comuni dell’entroterra del Tigullio, località che hanno subito l’alluvione il 10 novembre che ha provocato anche due morti sommersi da una frana di fango a Leivi, le precipitazioni sono deboli. Poca pioggia anche nell’estremo Levante della regione, lo Spezzino. Per un traliccio pericolante chiusa l’A10 nel tratto compreso tra Albenga e Borghetto Santo Spirito (Savona) mentre è stato riaperto il tratto tra Genova Voltri e Genova Pegli in direzione del capoluogo ligure. La ferrovia è bloccata per allagamenti lungo la Ventimiglia-Genova tra Andora e Albenga. Sulla linea Acqui Terme-Ovada-Genova circolazione ferroviaria sospesa tra Ovada e Campo Ligure. I treni fanno capolinea a Campo Ligure e sono sostituiti con bus nel tratto Campo Ligure-Ovada-Acqui Terme. Per impraticabilità della rete stradale non è possibile effettuare servizio a Rossiglione. Tornati alla normalità i collegamenti autostradali e ferroviari tra Genova e la Francia. Di nuovo operativa la linea Savona-Ventimiglia.

Milano, muto il centralino del 118. Metro alla normalità. È rimasto muto dalle 2 di notte alle 8 del mattino di domenica il centralino del 118 a Milano, a causa di un black out della centrale Telecom di Niguarda. La risposta ai cittadini è stata comunque garantita dagli operatori del numero unico 112 che, recandosi fisicamente presso le centrali di Carabinieri, Polizia e Vigili del fuoco, hanno raccolto le chiamate di emergenza sanitaria e le hanno inoltrate al 118 sempre via cellulare. Nella notte è rientrata l’esondazione del Seveso. La circolazione è tornata normale, e restano chiusi solo i sottopassi di viale Fulvio Testi e piazza Carbonari. È ripresa la circolazione regolare di tutte le linee della metropolitana di Milano. Qualche deviazione anche per le linee di autobus come la 90/91, il 66 e il 45. Riaperto sull’A8 Milano-Varese il tracco compreso tra l’allacciamento con l’A9 e Legnano, in direzione di Varese. Senza energia elettrica alcune aree di viale Sarca e Niguarda. Uno stabile di via Corelli, alla periferia est di Milano, è stato dichiarato inagibile per via dell’alluvione e dell’esondazione del Lambro, mentre i 16 abitanti sono stati portati altrove dai vigili del fuoco. nonostante i lavori effettuati domenica per liberare la galleria dall’acqua, lunedì il tratto della M2 Centrale-Garibaldi rimarrà chiuso. Sarà attivo il servizio di bus sostitutivi.

Lombardia, alti Adda e Ticino. A Monza passata piena Lambro. Sono in calo i livelli di Lambro, Seveso, Brembo, Oglio e Olona, mentre il Po è costante o in discesa in alcune zone e rimangono alti solo l’Adda e il Ticino. È questa la situazione dei fiumi lombardi. È passata l’ondata di piena del fiume Lambro, che tra l’una e le due di mattina ha rotto gli argini in diversi punti a Monza. Alla stazione di misurazione di Peregallo (Monza) il livello dell’acqua è arrivato sino ai 2.92 metri, un metro e venti oltre la soglia di guardia. L’esondazione ha reso necessaria la sospensione di erogazione di energia elettrica in vari quartieri. Molto colpite Arcore, Biassono e Seregno e Meda, dove anche il Taro è esondato allagando il centro città. Quattro frane nel bergamasco: le zone coinvolte sono Endine Gaiano, Val Brembilla, Poscante di Zogno, Trescore.

Veneto, tregua ma resta alta l’attenzione sul Po. Sul Veneto, dopo la pioggia insistente della notte, c’è un timido sole ma è solo una tregua. Attese piogge nel pomeriggio. Resta alta l’attenzione sul fiume Po dove questa notte è passata l’onda di piena con il fiume comunque ingrossato per l’afflusso d’acqua che giunge da Piemonte e Lombardia. Restano comunque interdette le aree golenali dove ieri erano state evacuate alcune abitazioni, specie nella zona di Polesella. Nella notte ha provocato apprensione anche il fiume Bacchiglione dove a Vicenza si è temuta l’esondazione – poi scongiurata – nella parte più bassa della città. Nessun problema lungo l’asta dell’Adige mentre a Venezia, poco prima delle sette si è riproposta l’acqua alta che ha raggiunto i 110 centimetri d’altezza sul medio mare.

Emilia Romagna, a Piacenza piena di 8 metri. Per le piogge che hanno ingrossato affluenti piemontesi e lombardi, e per il possibile maltempo, che potrebbe coinvolgere quelli emiliani, la protezione civile dell’Emilia Romagna ha aggiornato l’allarme per piena del Po. A Piacenza si registrano significativi innalzamenti. Il colmo arriverà nella tarda serata con un livello previsto di circa 8 metri, superiore di circa un metro rispetto al sul precedente, transitato tra giovedì e venerdì. Allertati comuni rivieraschi del piacentino e del parmense.

Piemonte, lago Maggiore e d’Orta ancora sorvegliati. Lago Maggiore e d’Orta sorvegliati speciali, in Piemonte, dopo le forti piogge di sabato. Il livello delle acque, nonostante le precipitazioni siano cessate, continua a salire e nella giornata di domenica potrebbe raggiungere il massimo della piena. Nella notte è stato evacuato per precauzione l’ospedale di Omegna, dove le acque del lago d’Orta hanno invaso piano terra, mensa, cucina e magazzini. L’ospedale resterà chiuso per due giorni mentre le scuole resteranno chiuse solo lunedì. Numerose, in tutta la provincia di Verbania, dove sarà richiesto lo stato di emergenza per i 3 milioni di euro di danni calcolati,  e in quella di Novara, le strade chiuse per frane e allagamenti.  Nella provincia di Vercelli, in particolare in Valsesia, dove alcune delle sei frazioni di Cellio sono ancora isolate. Diverse famiglie, una ventina di persone in tutto, sono state evacuate dalle loro case. La viabilità in Valsesia è stata quasi totalmente ripristinata, ma rimangono chiuse le strade provinciali della Cremosina e della Colma. C’è una denuncia, al momento contro ignoti, per la rottura dell’argine del canale Deferraris che ha causato una situazione di “acqua anomala” nella zona di San Michele, ad Alessandria. In provincia di Alessandria, la situazione più difficile a Cassano Spinola, dove i circa 1.700 residenti sono rimasti senz’acqua a causa delle infiltrazioni di fango nelle vasche dell’impianto dell’acquedotto comunale. Costantemente monitorata la collina della Fortezza del Barbarossa, a rischio frane. Lunedì chiuse le scuole superiori a Biella.

Venezia, acqua alta a 110 centimetri. Nuova acqua alta stamane a Venezia. Alle 5.40 di domenica 16 novembre è stata registrata una punta massima di marea di 110 centimetri.  Il Centro maree, che già venerdì alle ore 13 aveva inviato un messaggio ai 60mila iscritti al servizio, con la previsione di una punta massima sui 110 centimetri e aveva ripetuto il messaggio sabato pomeriggio, alle 3.30 ha azionato le sirene di allertamento con il segnale sonoro di primo livello. Il Centro maree prevede per i prossimi tre giorni ancora marea sostenuta con punte lunedì mattina alle 7.20 di 95 centimetri e martedì alle 7.50 di 105 centimetri.

Toscana, lunedì scatta allerta. Scatterà lunedì mattina alle 8 e si concluderà a mezzanotte l’allerta meteo in Toscana. Le province interessate sono quelle di Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Pisa, Pistoia, Prato e Siena. In mattinata sono attese precipitazioni diffuse ad iniziare dalle zone di nord-ovest e in progressiva estensione alle zone interne. Possibili allagamenti delle sedi stradali urbane ed extraurbane e nelle aree contigue all’alveo dei corsi d’acqua. Una sorveglianza particolare sarà riservata al torrente Carrione a Carrara, dove intanto è stata disposta, per il 17 novembre, la chiusura di tutte le scuole.

IL DISOBBEDIENTE

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