Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Joe Formaggio va ad una fiera di cacciatori e venditori di armi da tiro sportivo, imbraccia una mitraglietta, si fa fotografare e annuncia sulla pagina Facebook della Regione Veneto: “In rappresentanza della Regione sono stato alla fiera della caccia a Verona. Sempre al fianco delle lobby dei cacciatori e delle armi”. In un colpo solo riesce a lanciare tre messaggi: che la sua presenza aveva un rilievo istituzionale, che lui non solo si fa portavoce delle esigenze dei cacciatori, ma addirittura svolge un ruolo lobbistico per conto dei fabbricanti di armi. Che alcuni candidati del centrodestra in Veneto possano contare sull’appoggio dei cacciatori non è una novità. Sergio Berlato, vicentino come Formaggio, ha fatto l’assessore regionale, è stato rieletto più volte a Venezia ed è ora eurodeputato grazie ai voti delle “doppiette” che gli hanno sempre assicurato una valanga di preferenze.

La foto che ritrae il suo collega di partito è una dimostrazione a dir poco sfacciata. Al punto che Roberto Ciambetti, leghista, presidente del Consiglio regionale, è costretto a prendere le distanze dall’alleato di maggioranza: “In rappresentanza della Regione Veneto? Da me no, io di sicuro non gli ho dato questo incarico”. Formaggio, nelle dichiarazioni che hanno accompagnato l’esibizione da Rambo all’European Outdoor Show, aveva aggiunto, per non smentire la propria fede politica: “Lo so che il Movimento Cinque Stelle preferisce la foto di Fedez che si bacia con quell’altro cantante, ma io piuttosto che fargli vedere le schifezze di Sanremo mi sono portato in fiera mio figlio”. Accanto a lui, nella foto, c’è Luca Munaretto, manager di Beretta e proprietario di un poligono di tiro. “Il mitra? È tutto legale – ha detto il consigliere rispondendo agli attacchi delle opposizioni – in fiera c’era anche lo stand della Regione”. Il contorno della manifestazione era costituito dalla presenza dei consiglieri regionali Enoch Soranzo e Daniele Polato, tutti di Fratelli d’Italia, oltre che del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che recentemente ha partecipato a un convegno sul ruolo positivo dei cacciatori nella protezione della biodiversità, organizzato da un eurodeputato Fdi la cui famiglia ha un’azienda che produce munizioni.

Le reazioni non si sono fatti attendere. Erika Baldin del Movimento Cinquestelle: “Chiedo chiarimenti al presidente Luca Zaia, non possiamo accettare che il Veneto sia governato dalle lobby delle armi. L’ultima sparata di Joe Formaggio mostra il vero volto della destra e fa il paio con la proposta del sottosegretario Fazzolari di insegnare a sparare nelle scuole”. Il dem Jonatan Montanariello: “È grave che il Consiglio regionale diffonda foto con un’arma in pugno: propagandare, con il benestare istituzionale, l’uso delle armi, è un incitamento alla barbarie”. Elena Ostanel (Veneto che Vogliamo): “Spieghino perché una pagina istituzionale ha condiviso con leggerezza un messaggio del genere”. Chiosa finale di Andrea Zanoni, del Partito Democratico, che ricorda i favori fatti ai cacciatori in materia di calendario venatorio, recentemente censurati da una sentenza del Tar: “È ripugnante pensare che il Veneto, oltre alla Repubblica del prosecco, si stia trasformando anche nella Repubblica delle armi”.

Articolo Precedente

Regionali, la sofisticata analisi di Calenda per il flop di Azione: “Hanno sbagliato gli elettori”

next
Articolo Successivo

L’imbarazzo di Salvini alle domande su Berlusconi e l’Ucraina: “Parlo solo di elezioni, non dico niente nemmeno sotto tortura”

next