di Angelo Lo Verme

La ricerca sull’idrogeno in polvere è in corso da alcuni anni, ma da pochi mesi una società israeliana, la Electriq Global, ha dimostrato che da un composto in polvere formato da potassio, boro e idrogeno, il boroidruro di potassio, appunto, mischiato con semplice acqua, si può ricavare elettricità. La base chimica di partenza di tale polvere è una molecola composta da potassio, boro e due atomi di ossigeno, il metaborato di potassio. La produzione di elettricità avviene nella sostituzione dell’ossigeno con quattro atomi di idrogeno ricavati dall’acqua. Ciò abbatte i costi di produzione e semplifica enormemente il trasporto dell’idrogeno.

Infatti, la miscela in polvere, così ricavata, è inerte e quindi non è esplosiva né infiammabile. Basta comprimerla in blocchetti, saponette o cialde per trasportarla e commercializzarla. L’idrogeno allo stato gassoso, invece, viene compresso in bombole e quindi diventa un prodotto relativamente infiammabile.

I prodotti di scarto del generatore elettrico sono l’acqua, la quale viene riutilizzata dall’impianto stesso, e il metaborato di potassio utilizzato all’inizio del processo, che si restituisce al produttore per rigenerarlo in altra miscela in polvere. Inoltre c’è da dire che, se per un incidente questo prodotto di scarto dovesse disperdersi nell’ambiente, non sarebbe altro che concime a base di potassio. Niente dunque di nocivo per l’ambiente, per noi e per gli animali, come lo sono invece gli attuali carburanti fossili e, ancor più, l’energia nucleare.

Tale impianto elettrolitico, fra l’altro, è alimentato da energie rinnovabili: solare ed eolico. Non c’è nessun consumo di energie inquinanti, dunque, per produrre questa preziosa miscela in polvere. L’amministratore delegato della Electriq Global, Baruch Halpert, dice che la loro tecnologia è in grado di produrre idrogeno così come si prepara una tazzina di caffè espresso. Inoltre la densità energetica di un generatore a polvere di idrogeno è sei volte maggiore di quella di una batteria al litio che fra l’altro è soggetta ad usura e comunque richiede ore per ricaricarla. Con l’impianto a idrogeno invece basta aggiungere altra polvere e subito si può ripartire. Dunque con questa nuova tecnologia si possono sostituire gli attuali veicoli alimentati dagli inquinanti carburanti fossili.

Da settembre, infatti, la predetta società ha avviato la sperimentazione ad Amsterdam su di una gru con motore elettrico alimentato con l’idrogeno in polvere. All’interno del generatore si scioglie una capsula di idrogeno in polvere nell’acqua, che grazie ad una pila a combustibile (fuel cell) produce l’elettricità necessaria al motore della gru. Un’ulteriore convenienza, sostiene l’amministratore delegato Baruch Halpert, proviene dalla reazione elettrochimica attraverso la quale, con un chilogrammo di idrogeno in polvere, se ne producono due da trasformare in energia. Il chilo in più è dato dall’acqua.

Certo, per sostituire interamente il parco auto e la filiera del petrolio ci vorrà del tempo, ma l’Olanda ecologista ci crede. Nel porto di Amsterdam è già in costruzione la prima fabbrica di idrogeno in polvere che può essere utilizzato in vari ambiti: dal trasporto su gomme a quello su ferrovie, da quello sul mare a quello aereo. Immaginate i vantaggi ecologici derivanti da questa nuova tecnologia. Potrebbe essere un utile passo verso la decarbonizzazione totale per bloccare e invertire i cambiamenti climatici, prima che sia troppo tardi.

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