Sfollata due volte: prima per il terremoto, poi per la frana che ha colpito Casamicciola Terme il 26 novembre. Ida Trofa, giornalista per il quotidiano Il Dispari, aveva dovuto lasciare la sua casa nel 2017, trasferendosi proprio nella zona raggiunta dalla colata che ha causato 11 vittime. Nel 2019, quando era stato dichiarato cessato lo stato di emergenza, si era opposta, insieme ad altri cittadini, lanciando anche una raccolta firme, affinché il territorio non venisse abbandonato e lasciato a se stesso. “Era accaduto qualcosa che ci aveva portato all’anno zero – spiega Trofa – ed era necessario intervenire per mettere in sicurezza tutto il territorio, non solo una porzione di paese. Ci avevano garantito la riqualifica del territorio e dei piani per prevenire il rischio idrogeologico. Sono passati sei anni, le case terremotate non sono state sistemate né il piano per il rischio idrogeologico messo a punto”. “Evidentemente – continua la giornalista – il territorio non era in sicurezza, perché è caduta tutta la montagna e ha investito delle zone che dal governo stesso erano ritenute sicure”.
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