In una delle scuole dove lavoro il personal computer collegato alla lim ha lo schermo tenuto insieme dal nastro adesivo. In un altro plesso dove presto servizio gli insegnanti stanno organizzando una lotteria natalizia, chiedendo doni a destra e a manca, per acquistare un personal computer in più per poter avere un numero di macchine sufficiente a fare lezione d’informatica eppure alla Camera dei deputati i soldi non mancano per comprare tablet, smartphone, cuffiette e altro ai parlamentari.

E’ notizia di queste ore che i 400 onorevoli avranno a disposizione 5500 euro a testa per comprarsi computer e telefonini, monitor a 34 pollici e cuffiette (comprese le costosissime Airpods della Apple). A onore della cronaca il questore grillino Filippo Serra che insieme a Paolo Trancassini (Fratelli d’Italia) e Alessandro Benvenuto (Lega) hanno firmato l’aumento della cifra per l’acquisto di dotazione tecnologica (da 2500 a 5500) hanno precisato che hanno ridotto le spese perché hanno sforbiciato la voce relativa alla cancelleria arrivando a un risparmio per la spesa complessiva (cancelleria e dotazioni tecnologiche): si passa da 7.500 a 7.250 a legislatura. Fatti due conti stiamo parlando di 290mila euro di spesa, solo 1.450 euro l’anno per deputato.

Sempre a onor del vero va detto che ai docenti di ruolo, dai tempi del governo Renzi, vengono dati 500 euro l’anno per l’acquisto di pc, libri, ingressi ai musei, ai concerti, al cinema. Ora sia mai il paragone tra un onorevole deputato della Repubblica e una maestrina/o o un professore di un istituto agrario o tecnologico, ma qual è la differenza tra me e il signor onorevole? E’ vero ora il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara – in realtà la regola già esiste – non vuole che si usino più i cellulari in classe perciò a noi quello strumento non serve. Tra insegnanti oppure con la scuola torneremo a usare il vecchio fax.

E’ vero, a scuola noi abbiamo tutto ciò che ci serve per compilare il registro elettronico, per comunicare con i genitori, per preparare il lavoro didattico: i diari dei bambini per scrivere ai genitori non mancano; in ogni armadio di legno c’è una bella enciclopedia “I Quindici” e se proprio sei uno di quelli strani che fa lo youtuber per insegnare o che fa lezione con il computer, puoi sempre portarti il tuo personale comprato con la Carta docente dove se acquisti il pc non puoi acquistare libri e se prendi libri non ha più soldi per comprarti un pc a meno che non provi a trovarlo usato.

L’onorevole, invece, che fino a ieri non usava un pc, non aveva un cellulare, non aveva le cuffiette Airpods è giusto che una volta arrivato a Montecitorio possa lavorare senza spendere un centesimo e soprattutto che, qualora, abbia già un computer o un cellulare lo cambi con uno più moderno o ne compri un altro.

Una domanda che faccio ad ogni deputato che per caso leggerà questo articolo: è ora come gliela spiego questa vostra iniziativa ai miei ragazzi quando accendendo il pc a scuola ci metto dieci minuti a farlo partire?

E ora come glielo spiego ai miei ragazzi l’articolo tre della Costituzione?

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