Identificati dai Carabinieri a causa di un’assemblea d’istituto, convocata per parlare di diritti, fascismo e commentare l’avanzata delle destre e di Fratelli d’Italia. È successo, a soli due giorni dalle elezioni, ad alcuni studenti del liceo classico Virgilio, nel centro di Roma. I giovani avevano invitato lo scrittore e giornalista Paolo di Paolo per “confrontarsi liberamente su temi d’attualità”. Due militari, però, hanno provato a interrompere la discussione e hanno schedato alcuni dei presenti.

L’Assemblea è stata molto partecipata” spiega il Collettivo Virgilio, tra gli organizzatori del dibattito, sulla sua pagina Instagram. Fuori dall’istituto, a piazza de’ Ricci, si erano radunati duecento ragazzi: la dirigente scolastica Isabella Palagi, d’altra parte, aveva dato la sua autorizzazione giorni fa. Inizalmente era prevista la presenza di un altro ospite, che all’ultimo ha dato forfait: così gli studenti deciso di rivolgersi a di Paolo. A causa del cambio di programma, sono mancati i tre giorni necessari per avere il nulla osta del consiglio d’istituto per tenere l’assemblea all’interno della scuola. Gli organizzatori hanno così scelto di spostarsi all’esterno, come già avevano fatto altre volte. Insieme allo scrittore stavano tracciando un parallelismo tra il passato e i movimenti neofascisti e postfascisti in Europa e nel mondo. “A un certo punto però si ferma una macchina dei carabinieri. Eravamo a metà assemblea”, ha raccontato Alessandro, uno dei ragazzi identificati, a Repubblica Roma, “ci hanno intimato di andarcene perché stavamo facendo una riunione non autorizzata, dicendo che avremmo dovuto chiedere il permesso a Questura e alla Prefettura”. Di Paolo racconta che uno dei carabinieri si è avvicinato anche a lui, dicendo: “Capisco che abbiamo idee diverse, ma c’è una legge da rispettare”.

I giovani però non si sono allontanati dalla piazza. I militari hanno tentato così di interrompere la discussione e hanno schedato quattro ragazzi minorenni, che ora rischiano una denuncia penale per assemblea non autorizzata. “Ma non sappiamo se arriverà sul serio o se è stata solo minaccia”, dicono i liceali. A chiamare i carabinieri, secondo loro, non è stata la dirigente scolastica: “Ne siamo abbastanza convinti, perché lei ci ha sempre avvisati prima”. Potrebbero invece essere stati “dei docenti o forse delle persone che passando di là hanno deciso di prendersela con la nostra scuola, notoriamente antifascista”. Il Collettivo del Virgilio però ha letto l’atteggiamento delle forze dell’ordine anche in un altro modo: “Ci teniamo a sottolineare che da anni svolgiamo iniziative, assemblee e collettivi in questa piazza e mai le forze dell’ordine ci hanno intimato di andarcene; pensiamo che un intervento di questo tipo, effettuato a pochi giorni dalla vittoria della destra, non sia una coincidenza“, si legge nel post di Instagram, con un evidente rimando ai controversi precedenti di Giorgia Meloni e degli altri membri del suo partito, Fratelli d’italia. “Nonostante la presenza pressante dei carabinieri, la risposta degli studenti e delle studentesse del Virgilio è stata quella di proseguire l’assemblea in quanto spazio di libero dialogo, di cui abbiamo bisogno adesso più che mai”, concludono.

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