Gli esperti avevano avvertito che la fuoriuscita di gas dal Nord Stream rappresentava un “grave danno” con un impatto sulla concentrazione di gas serra in atmosfera. Livelli insolitamente elevati di gas serra nell’aria sono stati rilevati dalle stazioni di ricerca svedesi dopo le perdite di gas dai gasdotti russi Nord Stream 1 e 2 nel Mar Baltico come riferisce il media Svt Nyheter. “Vediamo un aumento della concentrazione di gas metano e sappiamo che le correnti d’aria provengono dalla zona di Bornholm (isola danese vicina all’impianto dove è stata rilevata la falla). Notizia che arriva nel giorno in cui è stata scoperta una nuova perdita.

Circa dodici ore prima, presso la stazione di ricerca di Uppsala, sono stati misurati livelli elevati dello stesso gas: “È una coincidenza piuttosto interessante che quando guardiamo le masse d’aria e come hanno viaggiato per arrivare qui, possiamo vedere che hanno attraversato il Mar Baltico intorno a Bornholm. Pertanto, c’è un’alta probabilità che il gas metano nelle masse d’aria provenga dalle perdite da Nord Stream”, afferma Tobias Biermann, ingegnere ricercatore presso la stazione di ricerca svedese di Hyltemossa. Ieri proprio il capo dell’Agenzia danese dell’energia, Kristoffer Bottzauw, aveva spiegato che le emissioni derivanti dalla fuoriuscita di gas dalle tre falle nei gasdotti Nord Stream 1 e 2 nel Mar Baltico potrebbero essere equivalenti a un terzo, circa il 32%, delle emissioni di gas serra totali annuali della Danimarca. Nel 2020 le emissioni della Danimarca sono state di circa 45 milioni di tonnellate di CO2. Il metano liberato, però, può creare squilibri all’ecosistema marino e soprattutto può avere conseguenze sull’effetto serra.

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