Ho visto molti interventi, alcuni autorevoli, altri assai meno sugli effetti devastanti del riscaldamento globale. Si va da scienziati autorevoli a soggetti che pensano di salvare il pianeta piantando due alberelli in giardino. Il tema è comunque irrimandabile.

Il professor Stefano Mancuso dell’Università di Firenze indica da tempo come antidoto al riscaldamento globale la scelta di piantare miliardi di alberi, che potrebbero invertire il trend di produzione della CO2, il principale gas serra. La tesi di Mancuso è serissima, ma appare avulsa dalla realtà folle che viviamo.

Nei giorni scorsi ho lavorato dentro il colossale incendio di Massarosa che ha devastato la Versilia. Non è il primo su cui mi trovo a lavorare, ogni volta è un qualcosa che ti segna. Ti fa incazzare per dirla senza giri di parole. Quasi 900 ettari bruciati in poco più di due giorni. Facendo un calcolo, approssimativo per difetto, possiamo dire che la mano dell’uomo ha cancellato dalla faccia della terra dai tre ai cinque milioni di alberi, liberando un quantitativo spaventoso di gas serra in atmosfera. Sto parlando di un singolo incendio, che si somma alle decine che stanno massacrando il Paese. Gli ultimi di una serie infinita che va avanti da decenni.

Nessuno di questi inferni ha cause naturali, l’autocombustione (come il raptus omicida) esiste solo nelle fantasie giornalistiche compiacenti: tutti nascono dalla mano dell’uomo. Su Massarosa si aspetta il rapporto della task force investigativa dei carabinieri forestali per stabilire se il rogo sia stato appiccato intenzionalmente o sia il risultato dell’idiozia umana. È cosa certa però che sia stato l’uomo a provocarlo.

Dunque non solo non piantiamo i miliardi di alberi indicati dal professor Mancuso, ma ogni estate ne mandiamo in fumo milioni. Ci puliamo la coscienza con qualche post sui social, ma non condizioniamo il nostro voto ai politici su in impegno preciso su questo tema.

Quando voteremo tra un paio di mesi ci troveremo di fronte partiti e uomini che non solo ci hanno trascinati mani e piedi in una guerra che non ci riguarda, ma facendolo ci hanno esposto a una serie di ritorsioni energetiche di fronte alle quali non hanno saputo fare altro che predisporre la riattivazione delle centrali elettriche a carbone e a olio combustibile. Scelte che hanno visto tutti d’accordo.

Invece delle parole vuote e dei like, chiediamo conto alla politica e ai signori imprenditori delle loro scelte scellerate. Non assolviamoci perché alla fine siamo noi che gliele permettiamo.

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