“Da ora in avanti verranno prese decisioni che vanno nella direzione opposta”. La Lega batte il fronte dell’ammorbidimento e dell’eliminazione del Super Green pass. Nel giorno in cui scatta l’obbligo vaccinale sul posto di lavoro per gli over 50, è il turno del ministro del Turismo Massimo Garavaglia. In un’intervista a La Repubblica, spiega che la decisione di mettere l’obbligo del certificato vaccinale, “come altre, è stata presa quando la curva era in salita esponenziale”, adesso che i contagi Covid scendono rapidamente, quindi, ritiene necessario alleggerire le regole. E farlo subito.

“Dobbiamo fare come la Francia, che ad aprile toglie tutto”, specifica. In realtà, Parigi non ha ancora stabilito alcunché: la possibilità che la revoca del certificato vaccinale come passepartout scatti tra circa 45 giorni resta un’ipotesi, certo concreta, ma comunque un’ipotesi, come spiegava la scorsa settimana il portavoce del governo francese. “Mi auguro che lo stato di emergenza, che scade il 31 marzo, non sia rinnovato – ha aggiunto Garavaglia – visto che i numeri migliorano di settimana in settimana. Di conseguenza tutte le regole legate a quel provvedimento straordinario decadranno”.

Oltre alla Francia, “che toglie tutto, chi è stato in Spagna sa che basta un’autocertificazione e si entra nel Paese, e poi si può stare fuori fino alle 5 per la movida. Dobbiamo adeguarci per non perdere quote di mercato. Quindi l’utilizzo del tampone per gli stranieri va profondamente rivisto”. Non solo. La battaglia leghista guarda anche ai prossimi mesi: da qui a metà giugno, quando scadrà l’obbligo del Super Green pass per gli over 50, “dovremo capire se ha ancora senso fare questo vaccino, si tratta di indicazioni che deve dare il mondo della sanità, tenendo conto di quello che dicono Oms e Aifa”, ha detto ancora il ministro del Turismo.

Il settore che coordina dal ministero, ha sottolineato, “vive di programmazione” e quindi gli operatori “devono conoscere con largo anticipo le condizioni in cui dovranno operare”. Per l’estate “la prospettiva è buona, ci sono già numeri interessanti, ma per Pasqua dipende dalle scelte che si fanno ora”. Da qui, la richiesta di prorogare i corridoi turistici verso l’estero scadono a marzo. O ancora un passo in avanti: “Poi spero che ad aprile i corridoi non ci siano più e che le liste dei Paesi dove andare e non andare siano eliminate”. Garavaglia, insomma, vorrebbe “una regola generale: sotto una certa soglia di occupazione dei posti letto in rianimazione si tolgono tutte le misure, sia per gli italiani che per chi arriva dall’estero”.

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