Quando nel 2016 i cittadini riconfermarono per il secondo mandato l’ormai ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris, lui si esibì in una corsa, a favore di telecamere, dal comitato elettorale di via Verdi fin dentro Palazzo San Giacomo, sede del Comune partenopeo, inseguito da centinaia di simpatizzanti. Cinque anni dopo, in quella stessa piazza, niente scene di giubilo ma festeggiamenti decisamente più sobri per il nuovo primo cittadino Gaetano Manfredi che si è limitato a tenere un breve discorso davanti a una cinquantina di militanti. La pandemia in questo caso c’entra ma solo in parte perché è lo stesso Manfredi a sottolineare, in conferenza stampa prima e sul palco poi, la volontà e la necessità di un atteggiamento istituzionale più contenuto rispetto al recente passato. “Dicevano che non ero adatto a vincere le elezioni qui perché sono troppo serio – ha detto l’ex rettore della Federico II – ma Napoli è una città seria. Abbiamo voluto fare questo piccolo saluto qui davanti al Municipio, sobrio, senza convocare masse oceaniche, perché questa città non è più quella che si lamenta, che non si siede ai tavoli istituzionali, che vuole fare la rivoluzione. Il mio obiettivo – ha proseguito – è di dare ordine in una città che in questi anni è stata quasi anarchica, dove è passato il messaggio che ognuno poteva fare ciò che voleva. E questo risultato elettorale – conclude Manfredi – non è calato dall’alto, ma abbiamo avuto un grande mandato popolare, perché se prendi il 65% dei voti vuol dire che i cittadini hanno chiaramente espresso la volontà di voltare pagina, noi non siamo solo la città della pizza e del mandolino, ma siamo la Napoli dei grandi talenti e delle grandi professionalità”.

Al comitato elettorale nell’hotel Terminus a salutare il nuovo primo cittadino giallorosso e a sigillare il patto Pd-M5s-Leu sono intervenuti tra gli altri il presidente della Camera Roberto Fico, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. “In questa Regione non è la prima volta che ci presentiamo con il Pd e con liste civiche – ha detto Di Maio – l’anno scorso abbiamo vinto a Giugliano che è la seconda città della Campania. Questo percorso sta continuando e oggi arriva a Napoli, dove possiamo dire, qui come in altre parti d’Italia, che hanno perso quelli che hanno provato ad abolire il greenpass, che hanno provato ad ammiccare ai non vax e che volevano eliminare il reddito di cittadinanza”. Nel corso della serata è arrivato anche il capo politico del M5s Giuseppe Conte che partendo dal dato di Napoli e di Bologna ha parlato dell’alleanza con le forze di centrosinistra in chiave futura. “Se riusciamo a compiere questa traiettoria, a coltivare questo costante dialogo nel rispetto delle reciproche autonomie – ha detto l’ex presidente del Consiglio – possiamo esser molto competitivi sia nelle realtà territoriali che nel passaggio alle elezioni politiche. Le difficoltà del centrodestra, che si è presentato formalmente unito in questa tornata elettorale e che sembrava favorito, ci fa ben sperare per il futuro”.

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