Dal 2016, quando venne registrata per la prima volta la presenza di uova di tartaruga marina lungo il litorale laziale, le nidificazioni di Caretta Caretta sono aumentate in maniera esponenziale. Lo dicono i dati di Tarta Lazio, Rete regionale per il recupero, il soccorso e la gestione delle tartarughe marine: cinque anni fu trovato un solo nido, nel 2020 ne vennero scoperti 6 e quest’anno addirittura 10. ”La presenza di tartarughe marine nelle acque di questa zona non è una novità – dichiara Nicola Marrone, coordinatore vicario della Rete Tarta Lazio – ma la nidificazione invece è un fatto veramente straordinario”. Sia la Rete Tarta Lazio che il WWF sostengono che il motivo principale del proliferare di nidi sulle spiagge laziali sia legato all’aumento delle temperature dell’acqua del mare e quindi sia riconducibile al riscaldamento globale del pianeta. ”Le tartarughe marine stanno lasciando i siti classici, quelli della Grecia, della Tunisia e della Turchia – aggiunge Franca Maragoni, vice presidente WWF del litorale laziale – e stanno risalendo lungo il Mediterraneo”. Un segnale allarmante, secondo Nicola Marrone: ”La vera criticità sta nella tempistica con cui queste variazioni si stanno verificando. L’aumento della temperatura del mar Tirreno, di circa 2 gradi, si sta registrando nell’arco di soli venti o trent’anni”. Ma le tartarughe non sono l’unica prova del cambiamento in atto: ”Nei nostri mari cominciano a trovarsi delle specie aliene – conclude Franca Maragoni – come ad esempio il granchio azzurro, che purtroppo sta facendo strage della nostra fauna ittica
Alcune delle immagini sono state fornite da Matteo Ferretti e Francesca Trenta.
Articolo Precedente

L’alfabeto degli orsi: F come Fat Bear Week

next
Articolo Successivo

Navi dei veleni: il caso di Otranto raccontato da Maritati è più attuale che mai

next