Tra gli eventi del ventennale del G8 di Genova la Comunità di San Benedetto al Porto ha organizzato un incontro sui diritti delle persone private di libertà e sul caso di Emanuel Scalabrin, la cui famiglia è assistita dall’avv. Gabriella Branca, morto lo scorso dicembre mentre si trovava in cella di sicurezza nella caserma dei carabinieri di Albenga. Presente anche Ilaria Cucchi: “Esprimo la mia solidarietà alla sua famiglia – ha dichiarato – ciò che è accaduto a Emanuel mi ricorda, per alcuni aspetti, quanto accaduto a Stefano, non è possibile che lo Stato deleghi alle famiglie già devastate da questi fatti la ricerca di verità e giustizia”. A moderare l’incontro il giornalista de il Fatto Quotidiano, Marco Grasso, presente anche il garante nazionale delle persone sottoposte a restrizione della libertà personale Mauro Palma: “Negli anni passati a fare monitoraggi in tutta Europa ho trovato l’assenza di trasparenza sulle condizioni delle persone private di libertà che c’è in Italia solo in Paesi appena approdati alla democrazia. Anche le parole sono importanti: certe norme prevedono diritti da applicare ‘ove possibile’, un certo linguaggio giornalistico, politico e anche giuridico, fa male quanto le botte“.

Articolo Precedente

Cartabia non ascolta le preoccupazioni dei pm: “Per mafia e terrorismo la riforma non vale”. Ma il testo e il codice penale la contraddicono

next
Articolo Successivo

Nicola Cosentino condannato a 10 anni per concorso esterno in associazione mafiosa nell’appello del processo Eco4

next