Basterà una sola dose di vaccino per godersi una serata al ristorante al chiuso, mentre sarà richiesto il ciclo completo per i locali che prevedono un maggiore assembramento e zero distanziamenti, come ad esempio le discoteche. È questo il piano del governo, secondo quanto scrive il Corriere della Sera, per regolare le entrate all’interno dei locali pubblici con il green pass. Un’ipotesi che dovrebbe essere inserita nel prossimo decreto e che verrà discussa nel corso della cabina di regia che si riunirà in queste ore e che terrà conto anche della proposta dei governatori. In tal senso, secondo fonti vicine alla Conferenza delle regioni, la proposta da portare sul tavolo della discussione sarà quella di utilizzare il green pass come un salvacondotto per scongiurare chiusure al di fuori della zona bianca. Nella fattispecie, i governatori chiederanno di introdurre l’obbligo di accesso con il green pass a discoteche e grandi eventi solo al fine di permettere, almeno nella fase attuale, la riapertura di queste attività ancora chiuse. L’uso del pass per ristoranti e locali al chiuso riguarderebbe le aree al di fuori della zona bianca: una misura che, soprattutto in autunno, servirebbe per evitare nuove chiusure. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, nel frattempo ha chiesto di riunire nuovamente la Commissione Salute delle Regioni e, dopo il primo incontro di oggi con i governatori – sui temi del green pass e dei parametri per l’assegnazione dei profili di rischio -, una nuova Conferenza delle Regioni è convocata per domani alle 9 e precederà la Conferenza Unificata e la Stato-Regioni.

“Sia sulla revisione dei parametri per le zone che sull’uso del green pass sono in corso ulteriori interlocuzioni con il Governo e, dopo la discussione odierna, la Conferenza delle Regioni tornerà a riunirsi domattina per la definizione puntuale delle proposte” ha detto Fedriga, secondo cui “l’andamento della campagna di vaccinazione consente di aggiornare gli indicatori a cui si legano l’assegnazione dei colori alle diverse zone e le conseguenti misure di restrizione”. Tutto questo mentre rimane intanto alta l’attenzione sugli sviluppi legati alla nuova variante Delta nel Paese: i casi continuano a salire e ieri si è registrato anche un sensibile aumento delle persone ricoverate, nonostante la campagna vaccinale vada avanti. Così il professor Massimo Galli, responsabile di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, ha dichiarato: “Finché il virus circola negli under 40 non ne usciamo. Devono vaccinarsi“.

Il green pass all’italiana
La formula che è in fase di valutazione non può però essere applicata a tutte le zone d’Italia. Secondo il quotidiano di via Solferino, con i nuovi criteri di valutazione per stabilire in che fascia di rischio inserire ogni regione, con la zona gialla che potrebbe scattare già col 5% delle terapie intensive occupate e il 10% degli altri reparti Covid, anche le disposizioni sull’accesso ai locali pubblici al chiuso cambieranno. In caso di zona gialla, arancione o rossa, le restrizioni saranno quindi sempre maggiori, anche per coloro in possesso di green pass. L’obiettivo, comunque, è quello di riuscire a mantenere l’Italia in fascia bianca fino al 15 agosto, non penalizzando così il settore turistico e garantendo libera circolazione anche per chi viene dall’estero. Per fare ciò, però, potrebbero essere necessarie misure immediate per frenare i contagi e, soprattutto, i ricoveri, più determinanti nella valutazione delle fasce di rischio.

Tutte valutazioni che verranno fatte nel corso della Conferenza delle Regioni che si terrà oggi, mentre domani è previsto il vertice con il governo che, presumibilmente giovedì, si riunirà definitivamente in sede di Consiglio dei ministri. Oltre alle nuove disposizioni, c’è da predisporre anche il prolungamento dello stato d’emergenza, in vigore fino al 31 luglio, almeno fino alla fine dell’estate. Un confronto, però, non privo di ostacoli, visto che una buona parte del centrodestra si sta mettendo di traverso all’ipotesi di un green pass per ristoranti e bar, mentre sembra più aperto sulle restrizioni per discoteche e grandi eventi pubblici, come partite di calcio e concerti. In questi giorni, infatti, Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno espresso la loro forte contrarietà alla proposta. Mentre non è ancora chiara la posizione che sarà tenuta dai Cinquestelle.

La mediazione, secondo quanto scrive Repubblica, si troverebbe in una doppia stagione del green pass: la prima per il mese di agosto, nel quale il lasciapassare vaccinale sarà richiesto per tutte le situazioni non necessarie, la seconda da settembre in poi, quando sarà esteso anche ai trasporti, quando tutti coloro che vogliono vaccinarsi avranno avuto l’opportunità di farlo. Inoltre, scrive La Stampa, per evitare discriminazioni nei confronti di coloro che si sono già prenotati ma che non hanno potuto ancora essere vaccinati, come i più giovani, si sta pensando di offrire gratis il tampone a chi si è già prenotato per la puntura. Anche perché chiedere a un giovane di spendere 20 euro prima di andare a mangiare una pizza significherebbe di fatto proibirglielo. Inoltre in questo modo si toglierebbe ai no vax la possibilità di usufruire di test gratuiti.

Galli: “Vaccinare gli under 40”. Zingaretti: “Invitare a non immunizzarsi è come disertare”
Il professor Galli non ha dubbi: l’unico modo per evitare una nuova ondata è convincere il maggior numero possibile di persone, anche tra i più giovani, a sottoporsi al vaccino anti-Covid per evitare che questo torni a circolare in maniera massiccia in tutto il Paese, aumentando anche il rischio che nascano nuove varianti più aggressive e resistenti ai vaccini. “In quasi tutte le rianimazioni del Paese ci sono oggi pazienti under 40 ricoverati, questo perché sui grandi numeri trovi persone con caratteristiche genetiche, fisiche e storia personale di altre malattie, che rischiano se contagiate di sviluppare una malattia grave – ha detto ad Agorà Estate su Rai3Da quando ci sono i vaccini le persone muoiono di meno, dobbiamo usarli senza se e senza ma”.

Mentre il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, si scaglia contro coloro che invitano ai giovani a non vaccinarsi, con chiaro riferimento alle dichiarazioni di Salvini e Meloni delle ultime ore: “Invitare i giovani a non vaccinarsi è grave e il prezzo da pagare sarebbe perdere la battaglia contro il virus, come se in guerra si invitassero le persone a disertare”, ha detto in un’intervista al Corriere. E si è anche detto favorevole all’estensione del green pass: “Se tu hai il diritto di non vaccinarti, io ho il diritto di andare allo stadio o a cena fuori in piena sicurezza”.

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