“Il priore, don Lorenzo Milani, la Resistenza l’aveva vissuta e ce la faceva vivere”. Bastano le parole di Agostino Burberi, presidente della Fondazione intitolata al prete di Barbiana, per capire il senso dell’inaugurazione del sentiero della Resistenza, in programma domenica 11 luglio. L’idea, nata da Michele Gesualdi, uno dei primi alunni di don Milani, scomparso nel 2018, ha preso finalmente forma dopo quattro anni di lavoro. Trentatré pannelli, disegnati da studenti e studentesse dell’Accademia di belle arti di Firenze e di altre scuole, con episodi storici e stralci di lettere dei condannati a morte della Resistenza locale, nazionale ed europea, si snodano dal cippo di Padulivo, nel comune di Vicchio – dove il 10 luglio del 1944 ci fu un eccidio nazifascista con 15 vittime – fino alla chiesa di don Lorenzo Milani. Tre pannelli si trovano nella frazione di Montegiovi, che fu sede di gruppi partigiani.

“Abbiamo realizzato questo percorso – spiega Burberi, che per primo accolse don Milani quando si trasferì a Barbiana – per dare concretezza alla volontà di Michele e per accostarlo a quello dedicato alla Costituzione, che esiste a Barbiana dal 2011. Vogliamo in questo modo far comprendere ai tanti ragazzi che vengono ad incontrarci che la Costituzione non è caduta dal cielo, ma è frutto di una lotta fatta da giovani che hanno versato il proprio sangue per conquistare la libertà”. Ricorda, ancora, come don Milani parlasse con loro ogni giorno della Resistenza attraverso i valori fondanti della Costituzione, e accogliesse a Barbiana molti partigiani, che venivano a incontrare quel gruppo di ragazzi montanari a scuola 365 giorni l’anno nella canonica.

Alle 9.15 di domenica, presso il cippo di Padulivo, verrà deposta una corona alla presenza dei parenti delle vittime dell’eccidio. Poi il taglio del nastro del percorso, che si concluderà alla chiesa di Barbiana dover interverranno il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani; il sindaco della Città metropolitana di Firenze, Dario Nardella, il segretario della Camera dei Deputati Luca Pastorino e il presidente dell’Associazione nazionale partigiani, Gianfranco Pagliarulo. “Se i luoghi potessero raccontare – dice quest’ultimo – Barbiana ci parlerebbe a lungo. Della sua scuola, del sentiero della Resistenza, del percorso della Costituzione, dell’eccidio di Padulivo. E forse ci riferirebbe le parole di Don Milani, per cui in cento anni di storia d’Italia l’unica guerra giusta è stata la guerra partigiana”.

Ultima tappa sul monte Giovi, dove nel pomeriggio si terrà un recital dal titolo “Nome in codice: Libertà-parole e canzoni resistenti”, di e con Letizia Fuochi. Nell’occasione sarà presentato “Costituzione e resistenza. Un percorso sul sentiero di Barbiana” a cura da Aldo Bondi, Sandra Gesualdi e Lauro Seriacopi: il testo unisce attraverso parole e immagini i due percorsi, offrendo a insegnanti e studenti uno strumento utile per affrontare a scuola e non solo il tema della Resistenza e della nascita della nostra Carta fondamentale.

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