Le scuole stando a “tutti gli studi realizzati finora” sono luoghi “con bassissimo rischio di contagio“. Ma docenti e personale hanno bisogno in questa fase di “grande attenzione e il governo deve continuare a fare il più possibile, anche attraverso iniziative che rassicurino, dimostrando per loro la massima considerazione“. Per questo deputate e deputati del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura chiedono di “anticipare il piano vaccinale per tutti i lavoratori della scuola”. In base al programma attuale, i primi inseganti sarebbero immunizzati contro il coronavirus “non prima di aprile“. Secondo il M5s, il ministro della Salute dovrebbe “valutare, insieme al Comitato tecnico-scientifico e all’Istituto superiore di sanità, l’opportunità di una corsia preferenziale“.
“Siamo convinti che sia possibile riprendere subito le attività in presenza nella massima sicurezza, perché questo è ciò che continuano a dirci i dati scientifici”, premette la nota dei parlamentari. “Le Regioni che non rispettano l’intesa con il ministero dell’Istruzione del 23 dicembre per la riapertura non hanno valida giustificazione“. Al tempo stesso però “poter dire a docenti e personale scolastico che potranno essere vaccinati prima del previsto significherebbe valorizzare il loro lavoro e dare nuova, tangibile prova che il diritto all’istruzione è davvero una priorità del Paese”, concludono i pentastellati.
Ieri il leader di Italia viva Matteo Renzi aveva a sua volta proposto di accelerare sulle vaccinazioni agli insegnanti, ipotizzando però una tabella di marcia strettissima (immunizzarli tutti la settimana prossima) definita “senza basi scientifiche” dal presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta che ha ricordato come la “priorità assoluta” debba andare al personale sanitario e agli anziani, scelti da tutti i Paesi del mondo come primo ‘target’ per le vaccinazioni. Altra cosa sarebbe invece anticipare di qualche settimana rispetto al calendario attuale.
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