Per il momento è solo una proposta, formulata dal segretario di Stato Roberto Ciavatta, ma il governo di San Marino (il Congresso di Stato) sta ragionando e prenderà in breve tempo una decisione. L’idea che si sta valutando nel piccolo Stato racchiuso nel centro-nord della penisola italiana è la seguente: i cittadini che sceglieranno di non fare il vaccino per il Covid-19, quando questo sarà disponibile, gratuito ma non obbligatorio, dovranno pagarsi le cure di tasca propria qualora dovessero contrarre il coronavirus.

Il vaccino a San Marino “sarà gratuito e disponibile per la popolazione e qualora si decida di non sottoporsi per scelta e non perché si fa parte di categorie escluse, come ad esempio gli allergici o per altri motivi sanitari, allora si dovranno pagare le cure per un eventuale contagio”, ha spiegato il ministro Ciavatta. Che poi ha precisato: “Gli esperti della commissione vaccini dell’Istituto di sicurezza sociale si sono detti d’accordo“.

La sanità sammarinese per i cittadini del Titano è totalmente gratuita. Ma in Repubblica una soluzione per i ‘no vax’ la si era già trovata qualche anno sulle vaccinazioni dei bambini. L’ordinamento sammarinese (legge 23 maggio 1995 n. 69- Art.7 al titolo Obiezioni) stabilisce infatti che i genitori dei bimbi non vaccinati debbano accendere un’assicurazione per danni contro terzi. “I vaccini a San Marino arriveranno dall’Italia – continua Ciavatta – sarà il ministero della Salute italiano che stornerà per noi una quota parte e quindi anche i tempi di vaccinazione della popolazione sammarinese seguiranno quelli italiani”. San Marino avrebbe potuto acquistarli direttamente, un po’ come ha fatto la Gran Bretagna, ma per vicinanza territoriale si è optato per seguire l’Italia.

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