La scuola riapre regolarmente il 14 settembre“. A dare la garanzia che non ci saranno rinvii sul rientro in classe è stato lo stesso Giuseppe Conte. A meno di sette giorni dall’apertura degli istituti, il presidente del Consiglio ha convocato la stampa insieme alle ministre di Scuola e Trasporti e al responsabile della Salute e assicurato che il governo ha fatto il possibile per far ripartire l’attività didattica degli studenti. “Abbiamo lavorato intensamente alla riapertura: quest’anno avverrà in un contesto nuovo e non facile che sfiderà tutto il sistema Italia. Ma grazie al nostro lavoro l’anno scolastico comincerà regolarmente”. Quindi si è rivolto ai ragazzi, che “hanno pagato il prezzo più difficile”, e agli insegnanti, che ha definito “patrimonio inestimabile“. La ministra Lucia Azzolina, che ha preso la parola subito dopo, ha invece parlato di “una grande alleanza con le famiglie” perché, grazie alle misure, la scuola sarà “il luogo meno rischioso”. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha ribadito che, di fronte ai casi positivi, “non sarà lasciato solo il personale scolastico” e interverrà l’azienda sanitaria. Mentre infine, la ministra dei Trasporti Paola De Micheli ha ricordato le norme fondamentali che riguarderanno scuolabus e treni.

Conte: “Predisposta la consegna delle mascherine, chiedetele ai dirigenti” – Il premier, che ha voluto personalmente aprire la conferenza stampa sull’avvio dell’anno scolastico, ha dato garanzie alle famiglie che tutto il possibile è stato fatto. “Le famiglie italiane non devono dubitare: abbiamo fatto il massimo per dare ai ragazzi il meglio e per regalare alla scuola un nuovo inizio”. Conte ha anche assicurato che gli istituti sono già attrezzati al meglio per la ripartenza: “Abbiamo conciliato sicurezza ed efficienza. Ci sarà un orario scaglionato per evitare assembramenti, questo lo decideranno i dirigenti scolastici, le scuole hanno già quantitavi sufficienti di gel e mascherine per affrontate i primi giorni. Abbiamo predisposto la consegna di 11 milioni di mascherine chirurgiche gratuite per studenti e personale, quindi dovete chiederle ai dirigenti scolastici. Ci saranno mascherine per tutti, non vogliamo discriminazioni”. E, ha aggiunto, “le mascherine vanno indossate in entrate e in uscita e negli spostamenti, non al banco”. Per quanto riguarda i banchi, al centro di numerosi allarmi lanciati da presidi e insegnanti, ha detto: “In soli due mesi abbiamo reperito 2,5 milioni di banchi nuovi. Alcuni di questi banchi sono stati già distribuiti, continueremo in tutto il mese di settembre. Il programma di consegne finirà entro ottobre”. Per quanto riguarda infine la gestione dei contagi, Conte ha detto: “Potrà scattare nel peggiore dei casi una quarantena dell’intera classe: ci potranno essere difficoltà, ma invito a rispettare le regole e affrontare con fiducia questo anno. Quest’anno si torna a scuola, in presenza“.

Azzolina: “Un istituto su tre ha avuto almeno un intervento. A giugno 1 milione di studenti senza un’aula, ora sono 50mila”
Subito dopo il premier ha preso la parola la ministra della Scuola Lucia Azzolina: “Siamo certi che è stato giusto chiudere le scuole e che è necessario e doveroso riaprirle adesso”, ha detto. “Abbiamo l’imperativo morale di restituire alle famiglie e agli studenti un pezzo di normalità, di speranza e di futuro”. Secondo la ministra, quindi il rientro sarà in sicurezza: “A scuola ci sono delle regole, delle misure sanitarie, ma anche adulti preparati. La scuola è il luogo meno rischioso. L’unica via è garantire una grande alleanza con le famiglie. Dobbiamo essere tutti responsabili, anche fuori dalla scuola. La scuola ha bisogno di essere protetta il più possibile“.

Azzolina ha specificato che “un istituto su tre ha avuto almeno un intervento“: “Sono oltre 5177 le aule in più ricavate, 4812 quelle ampliate per un totale di quasi 10 mila aule. Abbiamo finanziato l’affitto di spazi esterni alle scuole trovando una soluzione alternativa alle aule comunque adatta alla didattica per oltre 200 mila studenti. Abbiamo investito sugli arredi recuperando in 2 mesi un ritardo di 20 anni”. In questo modo, ha continuato, “abbiamo lavorato tutta l’estate per garantire il metro di distanziamento e per evitate che al banco si metta la mascherina”. E, “se a giugno gli studenti che sostanzialmente erano senza un’aula per via del metro di distanza erano 1 milione, oggi sono 50mila“. “Questo non significa che non andranno a scuola. Andranno anche senza il metro di distanza ma mettendo la mascherina per questo inizio di anno scolastico. Sono comunque situazioni che stiamo risolvendo, grazie ad altri 100 milioni di euro per prendere in affitto altri locali e grazie agli accordi con teatri, parrocchie o scuole paritarie”.

Quindi la ministra ha concluso: “Ci attende un anno scolastico molto impegnativo, ci saranno difficoltà, ci sono già stati alcuni casi di positività, ce lo aspettavamo, le procedure sono state efficaci la scuola e la sanità sono tornate a parlare. E’ giusto ripristinare la normalità, la speranza il futuro. La scuola coinvolge 30 milioni di persone, è una macchina complessa”.

Speranza: “Se ci saranno casi positivi, sarà l’azienda sanitaria a valutare se serve la quarantena” – E’ stato quindi il ministro della Salute a specificare cosa succederà in caso di alunni positivi: “Vogliamo provare a ricostruire la relazione tra scuola e salute: quando ci saranno casi positivi non lasceremo mai soli il nostro personale scolastico. Sarà la azienda sanitaria competente a fare valutazione del caso, con uso intelligente dei tamponi e se serve quarantena. Ora ricostruire un rapporto organico tra scuola e salute”. Speranza si è allora rivolto al personale sanitario: “Voglio ringraziare il personale del servizio sanitario nazionale per quello che hanno fatto nei mesi passati e per quello che faranno ora in questa nuova fase di relazione con le scuole. L’Italia è un grande Paese e lo ha dimostrato, ed io sono convinto che lo sarà anche in questo altro passaggio che è la riapertura della scuola”.

De Micheli: “Scuolabus avranno i segnaposto. A bordo oltre 80% di presenza solo se percorso minore di 15 minuti” – Infine è intervenuta la ministra dei Trasporti Paola De Micheli ricordando le indicazioni principali che riguardano i movimenti degli studenti: “Le linee guide sul trasporto prevedono una parte sul trasporto programmato e dedicato, con lo scuolabus, organizzato da Comuni e Province, con la mascherina. Anche in inverno” bisognerà tenere i “finestrini il più possibili aperti”. “Poi gli scuolabus avranno i segnaposto, mai con la presenza oltre 80%”. Ci saranno a bordo “più bambini solo se il percorso sarà inferiore ai 15 minuti”. A questo proposito, ha aggiunto De Micheli, “per il trasporto locale abbiamo pensato ad un sistema di flussi complessi pensando anche a chi torna al lavoro. Ci sarà obbligo della mascherina chirurgica, il massimo del riempimento è all’80% e una riduzione dei posti in piedi. Dovranno esserci distributori di disinfettante e il personale dovrà verificare che la mascherina sia indossata”. Infine, De Micheli ha anche detto che saranno “gli operatori del trasporto pubblico locale a dover garantire con continuità, forme vocali e scritte di comunicazione sui mezzi di trasporto e ovviamente provvedere affinché i dispositivi di protezione individuale siano indossati correttamente”.

Articolo Precedente

Riapertura scuole, le limitazioni si accettano: quel che è insopportabile è altro

next
Articolo Successivo

Scuola, Conte ringrazia gli studenti: “Avete pagato il prezzo più grande dell’emergenza. Non escludo difficoltà, ma affrontate l’anno fiduciosi”

next