“È come vivere in trincea, dobbiamo rimanere barricati dentro casa per non respirare i fumi”. Liliana abita con la sua famiglia a cinquanta metri dall’Asfalti Brianza, un impianto industriale che produce bitume nel comune di Concorrezzo. Nel corso dell’estate 2019, i cittadini hanno fatto oltre novecento segnalazioni ai carabinieri per denunciare i miasmi che rendevano l’aria irrespirabile. C’è chi ha avuto malori allo stomaco, chi ha avuto problemi d’asma e chi come le maestre dell’asilo hanno tenuto i bambini al chiuso per tenerli lontani dai fumi che provenivano dagli impianti. “Siamo di fronte a un’azienda insalubre di prima classe – racconta Paolo Teruzzi, del Comitato di Quartiere Sant’Albino che da anni lotta contro l’impianto – sono loro stessi a dire in una relazione certificata da Osmotech che ‘è ragionevole supporre che a 500 metri di distanza dal camino si raggiunga l’indice di non nocività’”. Ma case come quella della signora Liliana distano pochi metri dagli impianti e i cittadini non ne possono più. Iniziano così a muoversi anche le istituzioni fino a quel momento silenti.

Tra agosto e settembre 2019, i comuni di Concorrezzo e Monza (coinvolti dal problema anche Brugherio e Agrate) presentano degli esposti alla Procura di Monza che il 25 settembre decide il sequestro preventivo per scorrette gestione dei rifiuti. Meno di due mesi dopo però l’azienda ottiene l’autorizzazione dalla Procura alla riapertura parziale dell’impianto che potrà lavorare a temperature ridotte in fascia notturna. “Scomparsa la puzza di catrame, abbiamo così iniziato a sentire un profumo di cioccolato, aprivamo le finestre e ci sembrava di stare in pasticceria” racconta un’abitante di Sant’Albino. “Non vogliamo respirare aria profumata, vogliamo respirare aria pulita e vogliamo sapere che cosa abbiamo respirato in tutti questi anni” racconta Maurizio che dal cortile di casa sua può osservare i fumi del camino – fino a quando non avremo chiarezza su che cosa viene bruciato là dentro non possiamo vivere tranquilli”. Intanto continuano il monitoraggio sulla qualità dell’aria della zona e i campionamenti al camino della ditta. Asfalti Brianza, un mese fa, con una comunicazione al Comune, ha rinunciato alla richiesta di modifica della nuova Autorizzazione unica ambientale. Come conseguenza, è stata annullata la Conferenza dei servizi convocata in Provincia. Resta dunque l’obbligo per l’azienda di operare quattro ore e mezza nelle ore notturne.

Articolo Precedente

A Roma qualcosa si può ancora fare per limitare le emissioni. Ma bisogna crederci da subito

next
Articolo Successivo

Terra dei Fuochi, De Luca cita i dati degli ‘esperti’ ma non coinvolge noi medici. Speranza ci ascolti!

next