In poche ore è diventato il simbolo italiano della battaglia per la salvaguardia del pianeta. Lui è Potito Ruggiero, ha undici anni e vive a Stornarella, a pochi chilometri da Foggia. Venerdì 27 settembre è sceso in piazza da solo per comunicare il suo personale messaggio alla sua comunità in occasione del terzo Global Strike For Future. La sua foto in piazza, solo col suo cartello, ha fatto presto il giro del web richiamando l’attenzione anche dei media nazionali e della politica regionale. “Non volevo rinunciare a fare la mia parte in questa giornata – racconta Potito a ilfattoquotidiano.it – L’idea è maturata da tempo, ho pensato che probabilmente anche a Stornarella valeva la pena scendere in piazza, e così ho fatto”. Sua madre Alessandra lo guarda con profonda ammirazione, ma non nasconde un po’ di preoccupazione per eventuali strumentalizzazioni che potrebbero nascere da tale vicenda. “Lo sentivo parlare con i suoi amici di classe – ha spiegato la madre di Potito – si stava organizzando per questa importante manifestazione cercando il modo migliore per poterlo fare. Giovedì sera mi ha detto che i suoi compagni sarebbero rimasti in classe, vista anche l’età, a portare avanti una serie di iniziative dedicate alla giornata e promosse dalla scuola. Un po’ gli stava stretta quella decisione, non per l’importanza dell’attività ma per il fatto che voleva comunicare al di fuori un messaggio. Così l’ho visto addormentarsi mentre continuava a colorare il suo cartellone, pensando che al risveglio l’idea di scendere in piazza sarebbe tramontata. La mattina del Global Strike For Future, l’ho visto più deciso di prima, ho cercato di fargli capire che andare da solo in piazza forse non era un’ottima idea ma lui mi ha risposto, facendomi rimanere a bocca aperta, con una frase piuttosto eloquente. ‘Mamma – mi ha detto – in questo mondo ci vivo, ci devo andare. Riempita la borraccia e preso il panino ha inforcato la bicicletta ed è andato in piazza. Un po’ ero preoccupata, sinceramente però quella risposta mi aveva un po’ frenata e quindi ho pensato di fargli fare questa esperienza“.

“È vero – ha aggiunto Potito – ero un po’ perplesso ed insicuro, volevo scendere in piazza ma temevo le reazioni. Poi ho pensato, il cartellone è finito, la roba è tutta pronta quindi vale la pena tentare. Appena arrivato nella piazza del paese, che dista con la bici pochi minuti da casa, ho scelto il marciapiede vicino al Municipio, l’ho ripulito perché c’erano delle buste di patatine e delle lattine e mi sono seduto. Subito si sono avvicinati degli anziani e nel leggere lo slogan da me scelto per il cartellone, I keep on eye on you, mi hanno rimproverato dicendomi, “lo dovevi scrivere in italiano che noi non capiamo… al massimo in francese visto che ho fatto la guerra lì”. Ho sorriso e mi ha fatto piacere avere il loro sostegno, anche perché in piazza c’erano solo loro seduti sulla panchina. Ho anche spiegato le motivazioni della scelta dell’inglese – ha aggiunto il ragazzino – metti che il mio cartellone approdava nel web, sarebbe stato molto più facile poter far conoscere il mio messaggio, mai a pensare però che poi tutto questo si trasformasse in realtà. Poi è arrivato il sindaco e mi ha chiesto del cartellone e lì mi sono sentito ancor di più soddisfatto, sopratutto quando ho raccontato il mio pensiero sulla terra vista come madre e sul fatto che un figlio non può avvelenare una madre. Il sindaco mi è sembrato veramente sorpreso e sorridendo mi ha chiesto di potermi scattare una foto. Da lì in poi sono arrivate mille chiamate al telefono di mia madre e mi sono visto su tutti i giornali e in televisione. Di questa giornata sinceramente la cosa che più mi ha emozionato è stato leggere le parole del presidente della Regione Emiliano, – ha raccontato il ragazzino di Stornarella – che ci ha chiamato per dirci che vuole darmi il premio della Regione Puglia “Radice di Puglia” anche in rappresentanza di tutti i ragazzi e ragazze pugliesi che hanno partecipato alle manifestazioni. Sono soddisfatto!”.

Potito nonostante compirà 12 anni il prossimo 31 dicembre, sembra avere le idee ben chiare sul suo futuro e sul mondo che lo circonda. “Considero Greta Thunberg una bambina dalla grande volontà. La stimo molto ed è grazie a lei che ho trovato il coraggio di scendere in piazza ieri. Proprio ieri mattina ero insicuro di voler continuare a portare avanti la mia decisione e guardando una foto di Greta sui social, ho trovato la giusta motivazione. Le critiche degli adulti – ha spiegato – le considero insignificanti, ribadisco la terra è nostra madre, quindi quando uno critica iniziative come queste per salvare anche la loro madre significa che non vogliono bene neanche a loro stessi, e poi forse se ci criticano è perché vogliono nascondere quello che ci stanno dando in eredità, ossia un pianeta sempre più distrutto”. L’animo green di Potito non sembra una novità neanche in città: “Si è fatto promotore – ha raccontato sua madre – tra i suoi compagni all’utilizzo della borraccia di alluminio al posto delle bottigliette di plastica e tutti hanno sposato la sua causa anche grazie al lavoro degli insegnanti, che da sempre cercano di portare in classe l’educazione ambientale”. Anche sul futuro Potito ha le idee chiare: “Voglio fare l’inventore da grande, e trovare un codice per creare un teletrasporto, così possiamo ridurre anche l’inquinamento emesso da macchine e aerei”.

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