Ci sono volute quasi 24 ore per salvarlo e oltre sessanta persone. Lo speleologo francese che ieri è rimasto intrappolato in una grotta del Massiccio del Marguareis, a trecento metri di profondità, sulle Alpi cuneesi è stato riportato in superficie. Per estrarlo vivo il soccorso alpino ha dovuto utilizzare un complesso sistema di sollevamento a corde e micro cariche di esplosivo per allargare cunicoli nella montagna e far passare l’uomo, ferito a un ginocchio, in barella.

Lo speleologo, che fa parte di un gruppo di Grasse, è rimasto intrappolato a 300 metri di profondità nella grotta Fiax Lux, una cavità esplorata per la prima volta solo cinque anni fa. Durante la giornata di oggi delegazioni di soccorso di Piemonte, Liguria, Lombardia, Toscana, Friuli, Veneto e Trentino, insieme alla Commissione nazionale Disostruzione e alla Commissione Medica, hanno lavorato a ritmo serrato per capire come poter estrarre il francese. Già questa mattina l’uomo, cosciente e collaborativo, era stato raggiunto a 300 metri di profondità e la grotta riattrezzata da alcune squadre di tecnici.

A metà giornata il sistema di sollevamento aveva permesso ai soccorritori di far risalire la barella fino a 170 metri di profondità. Durante i lavori di recupero lo speleologo è stato fatto riposare in una tenda attrezzata, sotto il continuo monitoraggio dei dottori. Un attento lavoro delle squadre dei tecnici, a lavoro per tutta la notte, ha permesso di allestire tutta la grotta per rendere più rapido il recupero e permettere una risalita assistita.

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