Non è la prima volta, nelle ultime settimane, che si parla di cannabis light. Già da inizio maggio, durante il tour elettorale, il vicepremier Matteo Salvini ha iniziato a diffondere l’idea di voler chiudere tutti i canapa shop. Durante il suo giro nelle Marche sono stati chiusi i primi due negozi in provincia di Macerata. Un intento che il Viminale ha un po’ smorzato, emanando una direttiva a riguardo che, però, non prevede la chiusura di negozi. La proposta, comunque, va in una direzione totalmente opposta rispetto a quella degli alleati di governo che a inizio anno hanno presentato in Senato un ddl per la liberalizzazione della cannabis a firma del senatore Matteo Mantero. Nel documento del ministero dell’Interno, comunque, si legge che tutti gli esercizi dovranno essere controllati, che una “cura particolare dovrà riguardare la verifica del possesso delle certificazioni su igiene, agibilità, impiantistica, urbanistica e sicurezza, richieste dalla legge per poter operare” e che non si potranno avere negozi vicino a “luoghi sensibili”, come scuole, ospedali, centri sportivi, parchi giochi.

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