Come conseguenza dell’uscita del Regno Unito, il numero dei deputati del Parlamento europeo eletti nel 2019 sarebbe dovuto passare da 751 a 705. Sarebbero stati eliminati quindi 46 dei 73 seggi destinati ai rappresentanti britannici, mentre gli altri 27 sarebbero stati distribuiti tra 14 Paesi, inclusa l’Italia che avrebbe guadagnato tre seggi, passando da 73 a 76 rappresentanti.
Ma l’11 aprile il Consiglio europeo ha concesso a Londra una nuova proroga, fino al 31 ottobre. La data fatidica a questo punto è il 22 maggio: se entro questo termine verrà ratificato un accordo di separazione, non si voterà in Uk. Altrimenti, i sudditi di sua maestà saranno comunque chiamati alle urne. Nel caso in cui il Regno fosse ancora uno Stato membro dell’Ue al 2 luglio, il giorno della prima plenaria a Strasburgo, l’attuale composizione di 751 deputati resterebbe invariata fino all’uscita definitiva del Regno Unito dall’Unione.

Articolo Precedente

Conflitto d’interessi, Fattori (M5s): “Valga anche per Davide Casaleggio, è il fondatore del nuovo movimento con Di Maio”

next
Articolo Successivo

I tedeschi scherzano sul neoliberismo e ci superano pure nella satira

next